Il Consiglio di amministrazione della Fondazione Milano Cortina 2026 ha approvato all'unanimità il budget lifetime al 2026 confermando quello ipotizzato nel dossier di candidatura, all'intorno di 1,5 miliardi. "Siamo entrati nella fase operativa di pianificazione. Quella di Milano Cortina 2026, pur essendo una candidatura che utilizzerà oltre il 90% di impianti esistenti o temporanei, richiede degli interventi in tempi rapidi e il lavoro del Cda risulta, come sempre, davvero indispensabile" ha dichiarato il presidente del Comitato organizzatore Giovanni Malagò.
"Grazie all'impegno di tutti e al dialogo costante con gli stakeholder abbiamo avviato un'analisi strategica del budget lifetime e della sua ottimizzazione. A dispetto del contesto macroeconomico in cui operiamo e di cui siamo consapevoli, quello di oggi è un primo passo che ci dà energia per proiettarci in avanti concentrati sull'ambizioso lavoro che ci attende" ha sottolineato il ceo della Fondazione Andrea Varnier a margine del Cda.
La Fondazione "ha agito in questi ultimi tre mesi per individuare le azioni strategiche da attuare con l'obiettivo di mantenere quanto preventivato in sede di candidatura nel 2019", sottolinea una nota, e lo ha fatto "nonostante l'impatto della crisi pandemica e il successivo aumento dei costi su larga scala, gravati dal conflitto russo-ucraino". Per rispettare il budget, ora sarà necessario "un attento e costante lavoro di efficientamento dell'organizzazione. Nei prossimi mesi, si intensificherà l'attività di revisione e di analisi di tutti gli step operativi che la Fondazione dovrà affrontare e dei livelli di servizio da erogare".
Il consiglio di amministrazione ha inoltre "individuato le linee direttrici su cui agire nei prossimi tre anni, concentrandosi sull'ottimizzazione come priorità permanente da qui al 2026, in linea con l'Agenda olimpica 2020+5, la New Norm e le raccomandazioni della Commissione di coordinamento del Cio dopo Tokyo 2020".
In apertura di riunione "il ministro Abodi ha annunciato la decisione di condividere la presidenza della Cabina con il vicepresidente del Consiglio Salvini e l’ingresso del ministro Locatelli". E' quanto emerso dalla cabina di regia che si è riunita a Palazzo Chigi relativamente ai Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano Cortina 2026.
Sui temi organizzativi "si è data priorità all’individuazione del sito per le gare di pattinaggio di velocità, dopo la rinuncia di Baselga di Pinè. Sul tavolo ci sono due opzioni: la Fiera di Rho, la proposta di Milano presentata oggi nel dettaglio dall’amministratore delegato Varnier, e l’Oval di Torino. Il prossimo 29 marzo verrà portata al Cio la proposta della Fondazione valutata con quadro comparativo mentre la decisione finale è fissata per il 18 aprile".
Sempre relativamente alle strutture ospitanti "è stato fatto dal sindaco Sala il punto sull’avanzamento delle procedure tecnico-amministrative e di cantiere sul Villaggio Olimpico, su Santa Giulia, dove sorgerà il PalaItalia, sul Palasharp e il Forum, opere per le quali non si manifestano criticità. Tra i punti all’ordine del giorno esaminati anche la proposta di un protocollo della legalità per la realizzazione dei Giochi" conclude la nota di Palazzo Chigi.
La cabina di regia sulle Olimpiadi Invernali 2026 era stata anticipata dalla richiesta di Torino e del Piemonte che ha presentato un dossier per entrare a fare parte dei siti di gara. "Vediamo se riusciamo a inserire anche un pezzetto di Piemonte. La regione ha voluto restare fuori per colpa di qualche genio del no che così rischia di restare fuori da un'Olimpiade che porterà l'Italia agli occhi di tutto il mondo, garantendo un indotto di almeno 5 miliardi di euro, aveva detto il vicepremier Matteo Salvini durante il suo intervento a Vercelli al convegno 100 anni di bonifica.
"La notizia della disponibilità del governo a considerare l'opzione di Torino come una delle sedi delle prossime Olimpiadi del 2026 è davvero ottima. Da mesi stiamo lavorando in stretta sinergia istituzionale perché Torino ed il Piemonte possano giocare un ruolo da protagonisti" avevano spiegato in una nota il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.