Un nuovo corteo anarchico a favore di Alfredo Cospito ha sfilato tra i calli di Venezia: i dimostranti si sono dati appuntamento alle 3 di oggi pomeriggio, sabato 25 marzo, in campo Santa Margherita. Gli anarchici si sono poi spostati in zona Frari.
Nonostante qualche momento in cui si è avvertita una certa tensione, la manifestazione si è conclusa senza alcun incidente rilevante. Tra slogan contro il 41 bis e cori in solidarietà al leader anarchico, il corteo ha visto la partecipazione di circa una quarantina di manifestanti. A monitorarli c'era uno spiegamento di 700 agenti delle forze dell'ordine, schierati in assetto antisommossa, per garantire che la situazione non sfuggisse di mano. Coinvolti nel presidio della città lagunare carabinieri, polizia di Stato, municipale e agenti in borghese.
Per l'occasione, le autorità hanno suggerito a cittadini e turisti di tenersi a distanza dal territorio di campo Santa Margherita. La zona era deserta e le attività commerciali avevano chiuso le serrande.
Nel loro cammino, i partecipanti sono arrivati a Piazzale Roma, a tu per tu con le forze dell'ordine. Hanno poi esposto striscioni che recavano scritte in sostegno a Cospito, come: "Chiudere il 41 bis - abolire l'ergastolo ostativo", "Stragista è lo Stato" e "Fuori Alfredo dal 41bis". Gli anarchici hanno poi atteso davanti allo schieramento dei militari il ritorno dalla Questura di una decina di compagni, identificati dagli agenti. Le loro posizioni sarebbero al vaglio degli inquirenti per via di alcuni disordini di lieve entità che si sono registrati in campo San Rocco. La manifestazione si è poi conclusa.
Proprio ieri, venerdì 24 marzo, la procura generale di Milano si era espressa sulla richiesta della difesa di Alfredo Cospito di concedergli gli arresti domiciliari per motivi di salute. Il detenuto, in sciopero della fame da ormai cinque mesi, dovrà restare ancora al 41 bis. Si attende ora il verdetto del Tribunale di Sorveglianza, che dovrebbe esprimersi entro la prossima settimana.
Il legale Flavio Rossi Albertini aveva chiarito che Cospito sarebbe stato disposto ad interrompere lo sciopero della fame in caso di domiciliari. Il capo anarchico dovrà dunque proseguire questa sua battaglia, che lo ha portato allo stremo delle forze.