Protagonista in Turchia di una stagione vissuta tra alti e bassi con il Karagümrük, Andrea Pirlo torna a parlare di Juventus, calcio italiano e tanto altro. L’ex centrocampista ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, trattando diverse tematiche e fornendo più di uno spunto su quello che potrà essere il proprio futuro. Si parte dal presente e dalla stagione che vede Pirlo protagonista in un campionato difficile e competitivo come quello turco: La Serie A è casa mia, ma le esperienze tra Usa e Turchia mi confermano che è importante guardarsi intorno, conoscere nuove culture. E s’impara da chiunque. Il Karagümrük è nono, con una gara in meno. Abbiamo il terzo attacco del campionato e Borini ha segnato 15 reti. Sono soddisfatto, ho tanti giovani in crescita, i giocatori ora si divertono. La strada sembra tracciata, tant’è che la società turca vorrebbe continuare con Andrea Pirlo in panchina anche nella prossima stagione: I dirigenti mi hanno già offerto il rinnovo – rivela l’allenatore –, ma è meglio parlarne a fine stagione. M’importa crescere nel posto giusto, con programmi adeguati. Il resto viene di conseguenza.
L’intervista di Andrea Pirlo alla Gazzetta si concentra, successivamente, sull’argomento Juventus. L’esperienza nella stagione 2020/21 sulla panchina bianconera rappresenta un passato che il Maestro rivendica con orgoglio. L’ambizione di Pirlo è quella di poter tornare nuovamente a Torino da protagonista: La rosa resta molto forte, anche se Allegri ha pagato i troppi infortuni. La distanza in classifica dal Napoli non riflette la vera differenza di valori. I rapporti con la società sono buoni. Sento alcuni dei dirigenti rimasti e ho anche visto Andrea Agnelli. Resta la stima reciproca, un altro conto è se sono cambiati i programmi. Tornerei? Certo. Se ti chiama un top club come la Juve. Decidono i risultati. Quando gli viene chiesto il nome di un possibile erede, Pirlo non ha dubbi: Il salto maggiore lo ha fatto Fagioli, che ha debuttato con me. Sa fare tutto ed è un punto fermo della Juve, ha le doti per eccellere in regia. Può essere il nuovo Pirlo, ma spero per lui che potrà essere ricordato come Fagioli.
La carriera di Pirlo è stata segnata da allenatori che hanno fatto la storia del calcio italiano e mondiale. Alla domanda su quale fosse l’allenatore che ha lasciato un’impronta maggiore nel suo modo di intendere il calcio, l’ex centrocampista di Milan e Juventus ha aggiunto: Ancelotti per doti umane e tecniche ha raccolto più vittorie di tutti e in ogni campionato, ma come fai ad indicarlo davanti a Lippi, Conte o Allegri. La differenza tra Conte e Allegri? Sono diversi. Bel gioco o no: comanda chi vince. Guardiola è unico, ama sempre innovarsi. Tuttavia il calcio è sempre più fisico e bisogna aggiornarsi su tutto. Magari anche da chi è meno noto.