Comparso fuori al liceo Calini di Brescia uno striscione di Blocco Studentesco contro l'antifascismo, probabilmente messo lì nella notte. Secondo episodio dopo quello del 10 marzo al Mantegna.
"Antifascismo è anticultura" questo recito lo striscione affisso nella notte fuori al liceo Calini da Blocco Studentesco, il movimento nato all’interno del gruppo neofascista CasaPound. Non è il primo caso che si verifica: venti giorni fa aveva i giovani neofascisti si erano rivendicati autori di una scritta contro la resistenza al Mantegna. Adesso lo striscione è stato rimosso e il preside Marco Tarolli ha convocato per stamattina i rappresentati di istituto che hanno chiesto un’assemblea straordinaria con gli studenti per parlare di quanto accaduto. Il dirigente scolastico ha già comunicato l’intenzione di sporgere denuncia.
L'azione di Blocco studentesco potrebbe essere una risposta al fatto che ieri la Commissione Scuola dell’Anpi di Brescia ha pubblicato sui social la dichiarazione dei docenti del Calini in merito pestaggio al liceo Michelangiolo di Firenze di un mese e di quanto accaduto al Mantegna a Brescia il 10 marzo.
A seguito dell'accaduto è arrivata una nota dal Liceo a favore dei principi della Costituzione italiana:
Gli studenti hanno comunicato che presto si terranno incontri per discutere di quanto avvenuto e commentare lo striscione del gruppo di estrema destra poi rimosso. Mercoledì prossimo alle 10 il dirigente ha già programmato un incontro con Mario Maviglia, il presidente della Commissione Anpi Scuola Dolores Abbiati di Brescia.
Proprio Mario Mavigilia, della commissione Anpi scuola di Brescia, ha commentato a Tag24 l'accaduto: "Il manifesto messo è abbastanza curioso, mi sembra ci sia scritto Antifascismo è anticultura" dice Mavigilia "Come commissione scuola Anpi, in questi anni-ultimi 20 anni, da che era presieduta da Colombini e da 2 anni da me-noi abbiamo fatto iniziative di cultura democratica ed antifascista e di cultura tout court. Ci siamo dedicati al diritto del lavoro, dell'ambiente e dell'immigrazione, quest'anno abbiamo fatto un lavoro al quale ha partecipato Tomaso Montanari su democrazia e antifascismo in una prospettiva europea" rimarca Maviglia "Quella sullo striscione è una frase senza senso: il nostro lavoro-siamo tutti insegnanti e persone che vivono la scuola-è diffondere cultura, certo non è la cultura fascista. Siamo partigiani siamo dalla parte di democrazia, rispetto, solidarietà e non dalla parte del fascismo". Maviglia poi spiega: "In senso politico queste persone si sentono più autorizzate visto il clima politico italiano di ora sapendo di godere di impunità politiche. Non vengono riprese, represse e stigmatizzate".