A Torino circa mille persone si sono riunite in piazza per dire no alla cancellazione del superbonus. Un migliaio di persone, sin dalle prime ore del mattino, si sono riunite al quartiere Falchera del capoluogo piemontese per manifestare e partecipare alla Giornata nazionale di mobilitazione dei lavoratori edili. Riunione in piazza per cancellare il Superbonus che, secondo Fillea Cgil e Feneal Uil, promotori dell’evento, metterebbe a rischio 2.500 imprese e migliaia di posti di lavoro in Piemonte.
Il sistema delle politiche industriali, in base a quanto spiegato da Manta e Cogliandro, deve essere rigenerato attraverso una serie di attività politiche e economiche, in grado di portare successivamente a una serie di politiche industriali stabili. In base a quanto riferito dagli organizzatori dell'evento di questa mattina, nel Piemonte il Superbonus 110% avrebbe portato a 27.880 interventi di riqualificazione per un valore di 4 miliardi e 800 milioni di euro. Nell'ultimo triennio, invece, si sono registrati in media 8.500 lavoratori in più nel settore edile, con una crescita delle ore lavorate di circa il 50%.
L’iniziativa nazionale sta svolgendo in cinque periferie delle città di Roma, Torino, Napoli, Cagliari e Palermo. L'obiettivo principale è quello di evitare le problematiche contenute nelle modifiche al decreto. Il tutto volto a far sentire la voce al governo, con i sindacati che avanzano con l’obiettivo di aggiustare il tiro e di evitare problematiche economiche, sociali, occupazionali e ambientali.
Non soltanto Torino è stata centro delle manifestazioni di questi giorni sul tema Superbonus. Roma, da sempre, è centro di manifestazione e lo è stato anche questa mattina. Tra i tanti interventi si registra anche quello del deputato del Partito Democratico, Rachele Scarpa: "Oggi sono anche io in piazza con i lavoratori edili a Roma, alla mobilitazione lanciata da Fillea Cgil e Feneal Uil per chiedere un cambio di passo al Governo Meloni. La sospensione improvvisa del Superbonus mette a rischio decine di migliaia di posti di lavoro e l'intervento del Governo sul Codice degli appalti avrà conseguenze gravi".