Una donna di 58 anni è morta e un uomo di 30 è rimasto gravemente ferito in seguito ad un incidente sulle Alpi Apuane. Secondo quanto si apprende dall'Ansa, i due sarebbero precipitati nel corso di un'escursione e sarebbero stati rintracciati questa notte, in seguito alla segnalazione del marito della vittima. La donna si chiamava Giovanna Di Nardo ed era originaria della Gargagnana. Da anni viveva a Viareggio e insegnava flauto all'istituto musicale Passaglia di Lucca. L'amico che era con lei sarebbe ricoverato in prognosi riservata.
Sarebbe stato il marito della vittima, stando a fonti locali, a dare l'allarme, fornendo ai soccorritori l'ultima posizione registrata dallo smartphone della donna: Giovanna Di Nardo - questo era il suo nome -, 58enne originaria della Garfagnana, si era recata insieme a un amico di 30 anni sul Monte Cavallo, la seconda cima delle Alpi Apuane, al confine tra le province di Massa Carrara e Lucca, per un'escursione. Ma qualcosa è andato storto. Mentre percorrevano la cresta Nord del Monte Cavallo, che parte dalla Foce di Cardeto e si dirige fino alla vetta, i due sarebbero infatti caduti, scivolando per circa 150-200 metri insieme ai loro due cani, di cui uno morto sul colpo.
Rintracciati a notte fonda, sarebbero stati trovati all'interno di un canale non lontano dal punto dell'ultima geolocalizzazione: la donna senza vita, l'uomo in gravi condizioni, in avanzato stato di ipotermia, con un trauma alla schiena e con diverse escoriazioni al volto. Una volta stabilizzato e imbarellato, il 30enne, di nome Cristian Bertei, sarebbe stato trasferito d'urgenza all'ospedale di Castelnuovo Garfagnana. È ricoverato in prognosi riservata. Secondo il Sast, il Soccorso Alpino e Speleologico della Toscana, che si è occupato delle ricerche insieme al Cai, ai vigili del fuoco e ai carabinieri della vicina stazione, i due escursionisti, equipaggiati con indumenti leggeri, si trovavano su una via alpinistica "non difficile ma assolutamente non banale e da non affrontare con calzature inadeguate".
Proprio ieri mattina erano stati recuperati, all'interno di un canalone nei pressi della montagna di Valtournenche, i corpi dei due escursionisti torinesi morti a causa di una valanga avvenuta sabato sera in Val d'Aosta, sullo Château des Dames, vetta di 3.488 metri poco distante dal Cervino. Si tratta di Gabriele Del Carlo, 39 anni, e Velio Coviello, 38 anni. Entrambi escursionisti esperti, i due erano amici da un bel po' di anni e condividevano la passione per la montagna. Coviello lavorava come ricercatore dell'IRPI, l'Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr; De Carlo, invece, oltre ad essere consulente per la mobilità, era uno degli storici volti del Bike Pride Torino, associazione nata nel 2013 con l'obiettivo di rendere la città piemontese più sana e vivile, incrementando l'uso della bici.
In passato aveva fatto parte dello staff dell'assessorato comunale alle Infrastrutture, trasporti e mobilità durante la giunta di Chiara Appendino. "La valanga che ha travolto Gabriele e Velio travolge noi di dolore. Gabriele ci ha tragicamente lasciato mentre viveva ciò che amava, con quella passione sconfinata che ha sempre messo in ciò in cui credeva e che durante la nostra amministrazione ha messo al servizio della Città di Torino. Mi stringo alla famiglia e agli amici in questo terribile giorno, ha fatto sapere, una volta appresa la notizia, l'ex sindaca. Secondo quanto ricostruito dai soccorritori, i due escursionisti sarebbero stati travolti da una valanga di 800 metri, rimanendo sepolti sotto circa tre metri di neve. Fondamentale per il ritrovamento i segnali dell'apparecchio Artva per la ricerca delle persone, di cui entrambi erano dotati.