Lauri Markkanen, giocatore degli Utah Jazz, dovrà lasciare la Nba per fare il servizio militare in Finlandia. Lo stato balcanico è entrato nella NATO in questa settimana, in un contesto politico molto delicato a causa del conflitto tra Russia ed Ucraina. Il giocatore dovrà arruolarsi nell’esercito finlandese e prestare servizio militare, come previsto dalle leggi dello stato, obbligatorio per tutti i cittadini maschi e da compiere entro i 30 anni.
La Finlandia, però, prevede delle agevolazioni per gli atleti professionisti, che possono prestare il servizio in un'unità speciale, chiamata Scuola Sportiva. All'interno di questa unità, infatti, è permesso agli atleti svolgere allenamenti durante il loro servizio militare. Secondo la Federazione finlandese, il compito principale della Scuola Sportiva, e delle Forze di Difesa in generale, è quello di addestrare le squadre di ricognizione, in modo da saper affrontare le condizioni di emergenza e di guerra.
Normalmente la durata dell'addestramento per gli atleti professionisti è di 165 giorni, che porterebbe Markkanen a mancare dai campi di gioco per circa cinque mesi e mezzo. Lo stesso giocatore ha spiegato che prenderà parte al servizio militare durante la offseason, spiegando come sia possibile sia portare avanti l'addestramento sia continuare ad allenarsi al meglio in vista della prossima stagione.
Markkanen ha già rimandato più volte il servizio militare, prima durante il periodo universitario, quando studiava presso l’Università dell’Arizona, e poi per gli impegni con la nazionale finlandese. Lo scorso anno le sue intenzioni erano quelle di iniziare, una volta per tutte, l'addestramento, ma i Cleveland Cavaliers (sua ex squadra) sono riusciti a qualificarsi per i play-in, e ciò ha portato all’accavallamento delle due cose. Volontà che il giocatore ora vuole adempiere senza più rimandarla. A prescindere se Utah prenderà parte alla post season oppure no, Lauri partirà per l'addestramento, con la data della sua partenza che cambierà in base a questo.
In merito ha rilasciato delle dichiarazioni a ESPN: È obbligatorio, devo farlo. Ma allo stesso tempo ne sono anche orgoglioso. Penso che sia un buon esempio da dare ai ragazzi più giovani. E sono sicuro di poterlo fare in modo che non influisca sulla mia preparazione per la prossima stagione.