Via Crucis Colosseo 2023. Circa ventimila fedeli sono stati presenti alla celebrazione della Via Crucis al Colosseo. A presiedere la celebrazione, al posto di Papa Francesco, è stato il cardinale vicario di Roma Angelo De Donatis.
Il Papa non è stato presente, per via del freddo intenso di questi giorni e la segue da Casa Santa Marta. Il Pontefice ha scelto di mettere sotto la stessa croce ucraini e russi.
La scelta di vedere nella Via Crucis ucraini e russi insieme conferma tuttavia la linea diplomatica della Santa Sede, alla ricerca della pace attraverso il dialogo con entrambe le parti. E’ per questo che il Papa dice che andrà a Kiev solo quando potrà andare anche a Mosca e dunque quando si potrà davvero immaginare un cammino di pace.
"Voci di pace in un mondo di guerra" è il titolo della Via Crucis che rievoca tante testimonianze di rifugiati.
C'è la voce della donna della Repubblica Democratica del Congo che ha vissuto la prigionia nella foresta del Nord Kivu, dove imperversa la guerra civile, e dove fu anche ucciso l'ambasciatore italiano Luca Attanasio, per l'omicidio del quale oggi sono state condannate all'ergastolo sei persone.
C'è la donna di Qaraqosh, Iraq, che ha visto il figlio ucciso in un raid dell'Isis. C'è la voce della suora del Sud Sudan che ha ricordato a febbraio di quest'anno, nell'incontro a Juba con il Papa, la consorella missionaria uccisa in un attentato. Ci sono poi le storie dei migranti dall'Africa e dal Medio Oriente, con il racconto da un centro detentivo della Libia, "il peggior posto al mondo", sottolinea un testimone. E ancora una testimonianza, proprio nella prima stazione, dalla Terra Santa, che vede proprio in queste ore l'acuirsi delle tensioni.
Un giovane ucraino e un giovane russo hanno pregato insieme stasera, alla Via Crucis. Dovrebbe accadere alla decima stazione («Gesù è spogliato delle vesti»). «Voci di pace dai giovani dell'Ucraina e della Russia» è il titolo della meditazione in cui i due ragazzi dovrebbero raccontare la loro esperienza. «Gesù, per favore, fa che ci sia la pace in tutto il mondo e che tutti possiamo essere fratelli», diranno i giovani.
L'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, critica i testi della Via Crucis al Colosseo. Parlando del ragazzo russo, che nelle meditazioni di questa sera dice di aver perso il fratello nella guerra e di non sapere più niente del papà e del nonno chiamati al fronte, Yurash commenta: