L'Egitto sarebbe responsabile dell'invio di armi alla Russia per la guerra in Ucraina. Questo lo scenario rivelato dal Washington Post, che cita come fonte un documento top secret trapelato nell'ambito della fuga di notizie dal Pentagono. Secondo il quotidiano statunitense, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, alleato Usa in Medio Oriente, avrebbe ordinato la produzione segreta di circa 40mila razzi da inviare a Vladimir Putin.
Il Washington Post avrebbe ottenuto il documento top secret tramite Discord, un'app popolare tra i gamer. Sotto la lente d'ingrandimento della testata ci sarebbero presunte conversazioni tra al-Sisi e alti funzionari militari egiziani. Le autorità del Paese nordafricano avrebbero discusso sulla fornitura di proiettili di artiglieria e polvere da sparo alla Russia. Produzione e spedizione dei razzi sarebbero stati mantenuti top secret "per evitare problemi con l'Occidente".
Non è tardata ad arrivare la replica del Cremlino a proposito delle notizie sui presunti piani dell'Egitto di fornire "segretamente" migliaia di missili alla Russia. Il portavoce presidenziale russo Dmitri Peskov definisce "un'altra bufala" tali indiscrezioni, che vanno dunque trattate di conseguenza.
La smentita alla notizia pubblicata dal Washington Post arriva anche dall'Egitto. Fonti ufficiali egiziane hanno negato quanto affermato dal quotidiano americano intervenendo ai giornali del Cairo.
Secondo le autorità egiziane, quanto pubblicato dal giornale è manomissione informativa che non ha alcun fondamento di verità. L'Egitto "segue una politica equilibrata con tutte le parti internazionali basta sulla pace, la stabilità e lo sviluppo".
I leak del Pentagono, intanto, non cambieranno la strategia di Kiev sul fronte del conflitto. Lo ha ribadito il consiglio nazionale per la sicurezza ucraino, smentendo la possibilità che ci siano cambiamenti nei piani militari dell'Ucraina in seguito alla fuga di carte segrete negli Usa.