Le armi russe impiegate nella guerra in Ucraina sarebbero sempre più ricche di componenti cinesi. Lo denunciano le forze ucraine, le cui informazioni sono state rivelate da Vladyslav Vlasiuk, consigliere del presidente ucraino, in un'intervista alla Reuters.
Ma Pechino non ci sta e risponde subito alle accuse, ribadendo che intende mantenere la propria linea. Niente armi ai Paesi coinvolti nel conflitto, dunque, con la Cina che conferma un "atteggiamento prudente e responsabile".
A proposito di armi, ci sono novità per quanto riguarda l'invio di artiglieria dalla Danimarca all'Ucraina. Lo conferma lo stesso ministero della Difesa danese, che svela come sia previsto per le prossime settimane l'arrivo di 19 sistemi Caesar. I sistemi di artiglieria erano stati promessi da Copenaghen a Kiev lo scorso gennaio.
La guerra in Ucraina avrebbe decimato le forze speciali russe. È il contenuto di uno dei leak trapelati dal Pentagono negli scorsi giorni, in relazione ad una valutazione dell'intelligence Usa. Secondo i servizi segreti statunitensi, ci vorranno "anni" per ricostruire le cosiddette 'Spetsnaz'.
Le forze d'elite di Mosca sono state mandate in prima linea fin dagli esordi dell'invasione. I generali di Mosca, infatti, sarebbero stati "scettici sulle capacità delle normali unità di riuscire a prevalere". Per questo motivo i corpi solitamente impiegati in missioni segrete e ad alto rischio sono stati falcidiati durante il conflitto.
Durissimo attacco di Dmitry Medvedev alla Polonia e al governo polacco su Twitter. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, che non è nuovo a simili minacce, si è rivolto in particolare al primo ministro Mateusz Morawiecki: non ha tollerato alcune sue parole nei confronti di Mosca.
Parole al miele, invece, da parte di Medvedev per il primo ministro ungherese Viktor Orban, ritenuto "coraggioso e preciso" per essere "un politico europeo".