I rischi legati all'inflazione in Russia devono diminuire per creare spazio a un taglio dei tassi di interesse. Questa la sintesi del discorso pronunciato da Elvira Nabiullina, governatore della Banca Centrale, in un commento che precede la riunione in cui si discuterà l'eventuale crescita dei tassi di interesse.
Nel 2023 la Banca centrale è diventata più cauta nei confronti dell'inflazione, avvertendo i rischi di un aumento del deficit di bilancio, dell'indebolimento del rublo e della carenza di manodopera. Il suo tasso di riferimento è attualmente al 7,5%. Nabiullina è convinta che l'inflazione annuale rallenterà ancora ad aprile, ma ha avvertito che il livello dei prezzi per famiglie e imprese rimarrà elevato e sopra ai livelli pre-covid. L'obiettivo rimane il 4%.
Nabiullina ha infine dichiarato che l'Ente si impegna a mantenere un tasso di cambio volatile e che entrerà nel mercato valutario di conversione solo in caso di rischio per la stabilità finanziaria, come è avvenuto la scorsa primavera quando i Paesi occidentali hanno iniziato a imporre sanzioni punitive a Mosca per l'operazione militare speciale.
Se l'inflazione in Russia è dunque ancora uno strumento che sfugge al controllo, lo stesso si può affermare del savoir fare del vice segretario del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev. L'ex presidente ha minacciato mercoledì di armare la Corea del Nord se la Corea del Sud accetterà di fornire aiuti letali all'Ucraina.
I commenti di Medvedev sono arrivati dopo che il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha suggerito che la nazione asiatica potrebbe essere aperta a fornire più di un semplice aiuto economico e umanitario a Kiev: