La guerra civile in Sudan continua a mietere vittime tra la popolazione, così ecco che l'Onu ha lanciato un allarme dopo aver monitorato attentamente quanto successo nelle ultime ore all'interno del paese. L'organizzazione intergovernativa ha infatti osservato che nel caso in cui le violenze dovessero continuare imperterrite, più di 800.000 persone attualmente presenti in Sudan, potrebbero essere spinte a lasciare le proprie case per rifugiarsi in paesi limitrofi.
A confermare la difficile situazione in Sudan è stato Filippo Grandi. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), in un tweet postato poco fa sui social network, ha quindi confermato un potenziale esodo di massa dal Sudan:
Nel frattempo, gli ultimi aggiornamenti parlano di possibili colloqui in Arabia Saudita tra esercito e ribelli. È difficile, però, prevedere una data certa. Quello che sappiamo per certo è che entrambe le parti stanno continuando a bombardare la capitale Khartoum e le operazioni non sembrano essere vicine ad una sosta, nonostante il dichiarato "cessate il fuoco" di 72 ore che evidentemente non è stato seguito. Secondo quanto riporta Ap, i colloquio hanno l'obiettivo per ribadire ancora una volta lo stop alle violenze nel paese e un cessate il fuoco 'affidabile'.
L'alto funzionario delle Nazioni Unite nel Paese Volker Perthes ha per ultimo osservato come i negoziati non saranno certo facili da intraprendere, in un contesto in cui le parti non sembrano voler abbassare il tono delle proprie offensive.