Maxi operazione anti 'ndrangheta resa nota questa mattina dalla Procura federale del Belgio. Alle 11 di oggi, mercoledì 3 maggio, in conferenza stampa, le autorità belghe hanno rivelato i dettagli di una retata frutto della sinergia con diversi Paesi europei, tra cui l'Italia. L'operazione ha permesso di mettere sotto scacco "più di un centinaio di sospetti membri della mafia calabrese", come si può leggere in un comunicato.
Effettuate dalle forze dell'ordine "più di venti perquisizioni" in Belgio. Gli inquirenti hanno agito ai sensi di "un fascicolo aperto dalla Procura federale del Belgio, in collaborazione con la Procura del Limburgo, la polizia giudiziaria federale, Eurojust, Europol e vari Paesi, in particolare l'Italia".
Non si esclude che l'indagine della Procura belga possa avere qualche collegamento con l'operazione "Eureka" condotta dai carabinieri contro la 'ndrangheta a Reggio Calabria.
Secondo quanto riportato da Eric Van Duyse, portavoce della Procura federale, in Belgio "tredici persone sono state fermate per essere interrogate". Per sette di loro è scattato un mandato d'arresto europeo, diramato dalle autorità italiane "che ne chiedono la consegna". Ancora da stabilire le sorti delle altre sei persone in stato di fermo, sulle quali il giudice istruttore "deciderà successivamente" in merito alla loro comparsa in Tribunale e sull' "eventuale arresto".
Sequestrate dai militari del Belgio anche sei tonnellate di cocaina, pronte all'immissione sul mercato criminale. Un altro portavoce della Procura belga ha chiarito che "il porto di Anversa ha giocato un ruolo" nel traffico illecito degli stupefacenti. Droga che era "destinata principalmente al mercato europeo".