In casa Roma tiene banco il rinnovo di contratto di Josè Mourinho. In questi mesi diverse sirene sono suonate per lo Special One che però ha dato sempre priorità assoluta al club giallorosso con i Friedkin che stanno stanno tentennando in attesa di vedere come si chiuderà questa stagione. La proprietà è soddisfatta dei progressi della squadra e del cammino in Europa League anche se imputa all'allenatore certi comportamenti troppe volte sopra le righe e un andamento in campionato troppo altalenante specialmente contro le big. Poco apprezzate invece le dichiarazioni dell'allenatore sul valore della rosa che, al netto degli infortuni, poteva evitare certi passi falsi.
Josè Mourinho aveva firmato un accordo con la Roma fino a giugno 2024 con uno stipendio di circa 7 milioni netti a stagione che diventavano poco più di nove al lordo grazie al decreto crescita. La volontà del portoghese è di prolungare l'avventura in giallorosso andando a rinnovare il contratto con il club di Trigoria ma si sta scontrando con il tentennamento della proprietà americana. La famiglia Friedkin infatti vuole attendere il finale di stagione prima di sedersi al tavolo delle trattative per poi analizzare tutti gli aspetti di questa ultima stagione. Difficile ipotizzare che la proposta della proprietà americana possa superare le cifre attuali, probabile anzi che si possa andare a ritoccare al ribasso visto che decaderebbe l'agevolazione derivata dal decreto crescita.
Questo clima di incertezza sta creando nervosismo nel tecnico e nel suo staff. Certe uscite pubbliche dell'ultimo mese sono state interpretate come un tentativo di mettere pressione alla proprietà forte del fatto che l'opinione pubblica è schierata totalmente, o quasi, dalla parte dell'allenatore. Finchè le frecciatine erano nei confronti delle squadre rivali e agli arbitri non è stato un problema, ma le ripetute parole sulla rosa inadeguata per le tre competizioni stanno infastidendo la società che non nega i risultati raggiunti ma nemmeno vuole accettare la situazione attuale.
La proprietà americana è consapevole che l'organico si possa migliorare ma al tempo stesso convinta che di aver messo a disposizione dell'allenatore una rosa all'altezza degli obiettivi stagionali tenendo conto delle difficoltà economiche e dei paletti da rispettare dopo il settlement agreement con la UEFA. Cento milioni spesi al primo anno di Mourinho, gli sforzi per Dybala e Wijnaldum assecondando il tecnico nella gestione Zaniolo in questa. Tutti i requisiti per provare a tornare in Champions League sperando di fare un buon percorso europeo.
Se in Europa League il cammino è stato fin qui perfetto con la semifinale da disputare contro il Bayer Leverkusen, disastrosa l'eliminazione contro la Cremonese in Coppa Italia. Più complesso il discorso legato al cammino in campionato. La Roma è sempre stata nel gruppo Champions ma sistematicamente come squadra che insegue le concorrenti senza mai essere in testa a questa speciale miniclassifica. La scusante degli infortuni è innegabile e la società in primis riconosce le tante defezioni ma al tempo stesso recrimina sulle tante occasioni ghiotte gettate al vento a cui si aggiungono i confronti con le altre big che vede la Roma ultima come punti raccolti negli scontri diretti.
La società vuole tornare in Champions League grazie alla quale può garantire anche maggiori investimenti per rafforzare l'organico. Serve quindi spingere al massimo nonostante le difficoltà. Magari evitando continui attacchi agli arbitri visto che le parole su Chiffi potrebbero avere un peso negativo a questo si aggiungono anche le tante squalifiche e multe arrivate dallo staff in panchina. Insomma, un mese per chiudere la stagione con tante opportunità da poter cogliere e quindi conoscere il futuro della Roma sul campo ma anche sulla panchina.