Un'imbarcazione di sette metri, con a bordo 46 migranti, si è ribaltata ed è affondata mentre viaggiava nelle acque vicino Lampedusa. Gran parte dei passeggeri sono stati tratti in salvo dalla motovedetta V7003 della guardia di finanza.
Niente da fare, tuttavia, per una donna originaria della Guinea: non è riuscita a restare a galla dopo che il barchino è colato a picco ed è morta annegata. I soccorritori non hanno potuto far altro che constatare il suo decesso. Il corpo della vittima è stato accompagnato al vicino molo Favarolo, un punto strategico per mettere al riparo le imbarcazioni sul porto dell'isola.
Secondo le prime indagini dei militari, tra i passeggeri del barchino c'erano anche 12 donne e 5 minori. Stando alle prime ricostruzioni, il barchino sarebbe affondato proprio alla comparsa della motovedetta. l migranti si sarebbero alzati di scatto per chiedere aiuto, provocando l'incidente.
A bordo del mezzo di fortuna c'erano cittadini di vari Paesi dell'Africa. Tra questi, Burkina Faso, Benin, Costa d'Avorio, Guinea, Gambia, Mali e Senegal. I profughi hanno raccontato di essere partiti all'alba di ieri, giovedì 4 maggio, dal porto di Sfax, in Tunisia. Per salpare avrebbero pagato 1.500 dinari tunisini, circa 450 euro.
In precedenza, le autorità avevano appreso dello sbarco di altri 43 migranti, originari di Burkina Faso e Guinea. Quest'ultima spedizione è giunta a Lampedusa dopo aver ricevuto soccorso al largo dell'isola da una motovedetta della Guardia costiera. Anche in questo caso si trattava di un barchino di 7 metri: presenti 14 donne e 4 minori. I migranti hanno raccontato di aver viaggiato trainati da un peschereccio partito da Sfax, in Tunisia, nella giornata di ieri. Fino a quando, durante la notte, sono stati fatti scendere e lasciati alla deriva.
Una situazione, quella della raffica di sbarchi, che non accenna a placarsi in un quadro di aspre tensioni tra Italia e Francia. Il governo Meloni è corso ai ripari approvando il nuovo decreto migranti, che è diventato legge ieri.