Il 9 maggio si avvicina: martedì la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, assieme a una fitta delegazione di governo, incontrerà alla Camera le forze delle opposizioni per un confronto sulle riforme istituzionali.
Lunedì alle 8, alla vigilia dell’incontro convocato dal governo, la segreteria del Partito democratico ha deciso di riunirsi, in modalità online, per un confronto interno sui temi che saranno sul tavolo dei bilaterali necessari a Meloni per capire il margine di disponibilità al dialogo dei diversi partiti.
Le aspettative dei dem sono però basse. La segretaria Schlein, intervistata a Bologna a margine della manifestazione dei sindacati, confida il timore che "si riveli non un momento di vero confronto, ma solo l'ennesima operazione per distogliere l'attenzione da altre questioni, su cui il governo ha fatto scelte scellerate, dal lavoro all'immigrazione".
Il presidente del Movimento 5 Stelle Conte è pronto a sedersi al tavolo con il governo ma reputa insidiose in questo momento fughe in avanti.
Il Premierato è la soluzione migliore per l'Italia dice il vice presidente del Consiglio Antonio Tajani, anticipando gli interventi che l’esecutivo ha intenzione di perseguire, mentre anche i governatori chiedono di essere sentiti sulle riforme istituzionali. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha inviato una lettera alla premier in cui auspica incontro, ricordando come, in passato la sovrapposizione di interventi normativi non sempre coordinati, unitamente alle mancate approvazioni dei disegni di legge di riforma costituzionale, hanno generato notevoli criticità soprattutto nell’ambito della governance territoriale.
Per ora, si parte lunedì alle 12.30 con la componente di +Europa e si si chiude alle ore 18:30 con il gruppo Partito Democratico.
Per il centrodestra sembra importante coinvolgere nel dialogo i centristi di Azione-Iv, ma anche almeno uno dei due altri grossi partiti di opposizione e colmare così distanze che ora appaiono incolmabili.