Incontro tra Meloni e opposizioni. Al centro del dibattito le riforme costituzionali, la premier oggi ha visto i leader delle forze di opposizione: ecco cosa è emerso dalla discussione di oggi.
Ad aprire la giornata di confronto e dialogo nella Biblioteca del presidente tra il presidente del Consiglio e l'opposizione. Presenti, oltre a Meloni, i vicepremier Tajani e Salvini-arrivato alle 15:30-, il ministro per le Riforme Casellati e quello per i Rapporti con il Parlamento Ciriani. Sono inoltre presenti i sottosegretari alla Presidenza Mantovano e Fazzolari assieme al costituzionalista Francesco Saverio Marini. I primi ad incontrare la premier sono i Cinque Stelle. L'incontro è incominciato verso l'una a Montecitorio.
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La delegazione era guidata da Giuseppe Conte assieme a Francesco Silvestri e Stefano Patuanelli e i due capigruppo nelle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato, Alfonso Colucci e Alessandra Majorino. Secondo quanto si apprende la presidente del Consiglio ha parlato del ruolo negativo dell'instabilità e dell'importanza della convergenza:
L'incontro con i Cinque Stelle è durato quasi un'ora. La premier avrebbe poi continuato così il suo discorso nei confronti della delegazione pentastellata:
Infine Meloni ha concluso con un discorso sull'approccio alle riforme e su quanto questo percorso sia importante per il futuro dell'Italia e necessiti della partecipazione di tutti:
Nel corso dell'incontro di questo pomeriggio con i pentastellati è arrivata la proposta di una commissione ad hoc per fare le riforme. La presidente del Consiglio ha detto che valuterà la proposta.
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Dopo i Cinque Stelle è stata la volta delle Autonomie. L'incontro è iniziato verso le 14:20 ed è terminato dopo soli venti minuti. Julia Untrberger, capogruppo al Senato delle Autonomie, al termine dell'incontro ha detto che condivide l'idea di maggiore stabilità ma restano molti dubbi sul presidenzialismo. Assieme ad Untrberger era presente anche il deputato Manfred Schullian.
Le Autonomie concordano anche sull'importanza dell'autonomia differenziata:
Presente anche Carlo Calenda che ha dichiarato che l'unica linea rossa resta la figura del presidente della Repubblica all'interno delle riforme:
Arrivata anche la proposta del sindaco d'Italia e particolare attenzione sulla possibilità che il parlamento diventi monocamerale o che vi sia una distinzione delle due camere. Non mancano però le critiche e si valuta la questione della commissione ad hoc voluta da Conte:
Calenda infine annuncia che ci saranno altri incontri con le minoranze.
[bbvideo id=5512446]Intercettato dai cronisti all'uscita dall'incontro con la premier Meloni, Calenda ha ribadito l'intoccabilità della figura del Presidente della Repubblica, "unico elemento che unisce tutti gli italiani, in un paese tradizionalmente diviso in 'Guelfi e Ghibellini'". Tuttavia, per il leader di Azione, la porta resta aperte per quanto riguarda una forma di 'premierato' simile a quanto avviene in altre nazioni.
Sul fronte dell'autonomia, Calenda mette in chiaro come, dal suo punto di vista, il problema sia l'attribuzione di poteri chiari e definiti tra governo centrale ed enti locali, in modo da renderli più efficienti.
Presente anche Maria Elena Boschi che ha parlato delle riforme dopo l'incontro con la premier Meloni:
L'incontro con +Europa è iniziato alle 16:32 e terminato dopo quasi mezz'ora. La delegazione è composta dal segretario Riccardo Magi e da Benedetto Della Vedova. Sarà poi la volta di Avs e del Pd. Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha commentato così l'incontro ed ha fatto un richiamo a quattro articoli della legge tedesca su strumenti e prerogative maggiori al presidente del Consiglio:
Magi ha poi aggiunto:
+Europa non vede di buon occhio l'idea del sindaco d'Italia ma si chiede che la commissione ad hoc sia eletta in maniera proporzionale, questo emerge dall'incontro di oggi:
Mentre sono in corso gli incontri tra la presidente Meloni e i rappresentanti delle opposizioni, arrivano le parole del vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri. Intervistato nel programma di La7 Tagadà, il senatore di Forza Italia si è augurato che sia "la volta buona" perché il paese riesca a realizzare le riforme, in direzione di quello che definisce un rafforzamento della democrazia attraverso l'elezione diretta del Capo dello Stato e ha, poi, sottolineato l'importanza del dialogo con le opposizioni.
Alle 17:50 è iniziato l'incontro sulle riforme tra la premier Giorgia Meloni e la delegazione Avs, composta da Bonelli, Fratoianni, Zanella e De Cristofaro.
All'uscita dal confronto con la presidente del Consiglio, Bonelli e Fratoianni ribadiscono l'opposizione a una riforma che preveda l'elezione diretta del Capo dello Stato. I due contestano anche la Bicamerale come percorso scelto per il dibattito parlamentare, indicando nell'articolo 138 della Costituzione, relativo alle leggi di revisione della Carta Costituzionale, la via da seguire.
In particolare, Fratoianni ritiene che la risposta ai problemi del paese non sia nella modifica della Costituzione e dovrebbe andare, invece, nella direzione di maggiori poteri al Parlamento.
L'ultima ad arrivare per il confronto sulle riforme è la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. Ad accompagnarla, la delegazione composta dai capigruppo di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, e dal responsabile Riforme del Pd, Alessandro Alfieri.
Mentre il colloquio è in corso, si apprende che la segretaria del Pd ha avuto uno scambio telefonico con il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, dopo che quest'ultimo aveva terminato il proprio incontro con la presidente Meloni. Il fatto conferma come tra Pd e M5S si stia cercando una nuova convergenza nella linea di opposizione al governo, dopo i dissidi e le spaccature del passato.
All'uscita dall'incontro con la presidente del Consiglio, Elly Schlein parla di un confronto svolto in "un clima franco e sul merito", pur non ritenendo le riforme una priorità per il paese.
Nel merito, la segretaria del Partito Democratico chiarisce il suo 'no' ad alcuni punti, che potrebbero portare a un indebolimento del Parlamento.
Al termine del giro di incontri con le forse dell'opposizione, anche Giorgia Meloni ha commentato con i cronisti l'esito della giornata, mostrandosi soddisfatta.
La presidente del Consiglio ha sottolineato come il dibattito sia stato "aperto, franco, ma anche collaborativo", dichiarando la sua intenzione di cercare "una maggioranza più ampia possibile". Tuttavia, la leader di Fratelli d'Italia non intende "perdere tempo all'infinito" e afferma che la maggioranza andrà comunque avanti sulle riforme.
Venendo ai nodi problematici su cui più si è dibattuto, la Meloni saluta con favore la "timida apertura" mostrata da alcune forze di opposizione sul tema del premierato, e ribadisce quelle costituzionali e quella delle autonomie rappresentino un unico pacchetto di riforme, dichiarandosi disponibile a spiegare il motivo di questa scelta.
Infine, annuncia che il dialogo e il confronto sulle riforme continuerà con i presidenti di Regione e sindaci, quando il governo avrà formulato la propria proposta.
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