Il figlio di Riina "cacciato" da Corleone. Salvuccio sarà mandato via dal comune siciliano, la decisione arriva oggi dopo che il 46enne era tornato il 4 aprile scorso.
Corleone vuole guardare avanti e smettere di vedere collegato il suo nome a Cosa Nostra. Anche sulla scorta di questo pensiero il Consiglio comunale del paese siciliano, tristemente noto per vicende legate alla criminalità organizzata, ha deciso l'allontanamento di Salvuccio Riina. Il figlio del capo dei capi Totò Riina-morto il 17 novembre 2017- non ha mai preso le distanze da Cosa Nostra. Salvuccio è tornato nella sua terra natia lo scorso 4 aprile.
Il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi ha spiegato che con l'ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale si vuole lanciare un messaggio molto chiaro: Corleone non vuole più essere collegata alla malavita e l'allontanamento di "concittadini sgraditi" come Salvuccio Riina, che mai ha preso le distanze dalla criminalità organizzata è un passo in avanti. "Il danno d’immagine che la famiglia Riina ha provocato alla città è grave e difficile da recuperare" dice il sindaco. Adesso l'ordine del giorno e il verbale della seduta saranno inviati al prefetto di Palermo, alla commissione antimafia della Regione Siciliana, al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro dell’Interno.
Esiste, poi, una Corleone che vuole riscattarsi. Il sindaco ha dichiarato che c'è tanta gente che si adopera ogni giorno per il riscatto del paese "con il prezioso contributo delle forze dell'ordine, della scuola e della gran parte dei cittadini onesti". Alla base del riscatto c'è "il rispetto delle regole, le buone pratiche amministrative, gli spazi di libertà conquistati" che sono patrimonio della comunità secondo il sindaco.