Stop al divieto di vendita di armi ai giovani tra i 18 e i 20 anni negli Usa. La conferma arriva da un giudice federale della Virginia, Robert Payne. Il funzionario ha stabilito che la legge che vieta la vendita di pistole ai ragazzi sotto i 21 anni viola il Secondo Emendamento. Per questo motivo, tale legge è reputata incostituzionale.
Nel motivare la sua decisione, Payne ha emesso una sentenza di 71 pagine. Il giudice concentra la sua attenzione su diritti e responsabilità della cittadinanza, concessi fin dal compimento della maggiore età. Tra questi diritti anche la possibilità di votare, di arruolarsi nell'esercito senza il permesso dei genitori e di entrare a far parte di una giuria federale.
La sentenza arriva in un quadro, quello statunitense, che si rivela sempre più disastroso col passare dei giorni. In America un'ondata di sparatorie di massa sta provocando centinaia di morti. Lo scorso 9 maggio, una 14enne è stata coinvolta in una sparatoria perché stava giocando a nascondino in un giardino privato. Pochi giorni prima, il 4 maggio, c'è stato un altro episodio in un centro medico di Atlanta, in Georgia. Cinque donne sono rimaste ferite e una è morta.
Secondo Gun Violence Archive, organizzazione senza scopo di lucro che raccoglie dati dal 2013, gli Usa hanno già superato quota 200 conflitti a fuoco dall'inizio del 2023. Tornando alla sentenza del giudice federale della Virginia, dunque, si può comprendere come la decisione possa apparire alquanto discutibile.
Quale sarà ora il prossimo passo? Il dipartimento di giustizia può ora impugnare la sentenza e, con tutta probabilità, il caso finirà davanti alla Corte Suprema.
L'organizzazione Everytown Law, che si occupa di prevenzione della violenza attraverso l'uso di armi, si è rivolta contro il provvedimento del giudice.