Un brutale omicidio che potrebbe essere una rappresaglia contro il presunto pedofilo, Luciano Calzini, pensionato italiano di 76 anni residente in Marocco. L'uomo è morto in ospedale in seguito a delle profonde ferite a schiena, addome e gamba prima di spirare, intorno alle 6 del mattino, l'uomo è stato in grado di fornire una propria versione dei fatti: una banda organizzata di aggressori lo aveva prelevato dalla sua abitazione, lo aveva portato in un luogo isolato lontano da casa sua e lo aveva ferito. Dei passanti hanno poi chiamato i soccorsi, purtroppo inutilmente.
Alcuni sospettati sarebbero già stati identificati grazie all'ausilio di un drone.
Taghazout, un villaggio di pescatori intorno all'area di Agadir, famoso ritrovo di surfisti in Marocco con coste e vegetazione paradisiaca. Ma la vita che vi conduceva Luciano (residente in Marocco da più di vent'anni) era tutt'altro che idilliaca: l'uomo era infatti stato accusato, dalla comunità locale, di essere un molestatore di bambini. Nel 2021, l'uomo era stato accusato di avere approcciato un minorenne, sollevando la rabbia e l'indignazione dei residenti.
Le indagini avevano completamente prosciolto il 76enne: non, tuttavia, agli occhi della comunità locale, che ha messo in atto una vera e propria campagna di persecuzione verso il pensionato. Tutto era cominciato con il lancio di pietre contro le finestre della sua abitazione: l'agguato di giovedì potrebbe esserne il triste epilogo.
La banda di malviventi ha completamente messo in soqquadro la residenza del Calzini, per poi prelevarlo con minacce e ferirlo numerose volte con una arma da taglio. Nonostante i tentativi di salvarlo, l'uomo è morto nell'ospedale Hassan II. Ad annunciare la triste notizia, il consolato italiano di Agadir.
Le indagini sono ancora in corso. Un certo numero di sospetti sarebbero stati identificati grazie alle riprese di un drone: non è chiaro se la polizia li abbia catturati o meno.
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