OpenAI ha risposto alle preoccupazioni sollevate negli ultimi mesi riguardo alla raccolta di dati personali da parte del suo sistema di intelligenza artificiale, ChatGPT. La società ha rilasciato un comunicato affermando che il loro modello di apprendimento del linguaggio non immagazzina copie di dati pubblici e che non è nel loro interesse apprendere informazioni sugli individui. Tuttavia, dal momento che molte informazioni pubbliche riguardano le persone, i loro modelli di apprendimento potrebbero includere alcuni dati personali, come nomi e indirizzi, ma non vengono utilizzati per profilare le persone a fini pubblicitari o di vendita.
La ChatGPT è un'Intelligenza Artificiale (IA) basata sull'architettura GPT (Generative Pre-trained Transformer) sviluppata da OpenAI. Essa è in grado di generare testi in modo autonomo, rispondere a domande e anche conversare con gli utenti in maniera quasi naturale. Questa tecnologia è stata addestrata su enormi quantità di dati presi dai da internet, ed è in grado di produrre risposte pertinenti e grammaticalmente corrette utilizzando il contesto della conversazione e la conoscenza enciclopedica appresa.
OpenAI ha ribadito il loro impegno nella tutela della privacy degli utenti e ha spiegato che gli utenti hanno il diritto di opporsi al trattamento dei propri dati per la formazione algoritmica. L'azienda ha anche fornito uno strumento dedicato per questo scopo, che è accessibile tramite la loro "Privacy Policy" sul sito web di OpenAI.
Questo chiarimento di OpenAI arriva in un momento in cui l'Unione Europea sta adottando le prime regole per l'intelligenza artificiale, compreso il divieto totale di utilizzo della tecnologia di riconoscimento facciale nei luoghi pubblici negli Stati membri. Il Garante della Privacy ha sollevato preoccupazioni sulla raccolta di dati personali da parte di OpenAI e ha aperto un'indagine, che ha portato alla modifica e alla chiarificazione di alcuni punti sulla raccolta e la conservazione massiccia di dati personali da parte di OpenAI.