Al via questa mattina, alla Camera dei Deputati, le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia posta dal governo Meloni in relazione al decreto Ponte sullo Stretto di Messina. Con 206 sì, 124 no e cinque astenuti, l'Aula della Camera ha dato il suo nulla osta alla questione di fiducia per quanto riguarda la realizzazione del collegamento tra la Sicilia e la Calabria.
Sul calendario dei lavori si legge che domani, mercoledì 17 maggio, sono in programma le dichiarazioni di voto ed il voto finale. Il decreto passerà poi in Senato a partire da lunedì 23 maggio. Ci sarà una settimana di tempo, per il Parlamento, per provvedere alla conversione in legge del testo. La scadenza è stabilita per il prossimo 30 maggio. Matteo Salvini si è detto convinto che l'opera sarà realizzabile in tempi brevi.
Dopo la fiducia sul decreto legge, nell'Aula della Camera è arrivato il momento di esaminare gli ordini del giorno, in tutto 59. Il governo, attraverso il sottosegretario Tullio Ferrante, sta esprimendo il parere a questi documenti di indirizzo. Molti di essi sono relativi al coinvolgimento degli Enti locali nella realizzazione del Ponte: al vaglio responsabilità e compiti dei vari territori nei futuri lavori.
Nello specifico, il decreto servirà a far ripartire l'ingranaggio realizzativo dell'opera. Oltre alla prosecuzione del rapporto concessorio verranno ripresi i rapporti contrattuali tra la società concessionaria, il contraente generale e gli altri soggetti affidatari dei servizi connessi alla realizzazione dell'opera. In ballo anche la risoluzione del contenzioso pendente.
Per quanto riguarda i costi del Ponte che collegherà Sicilia e Calabria, il Documento di Economia e Finanza parla chiaro: ammonteranno a 14,6 miliardi. Nel dettaglio, 13,5 miliardi serviranno per il ponte, 1,1 per le opere ferroviarie a carico di RFI, un valore indefinito per le opere stradali a carico di Anas. Una somma confermata qualche giorno fa da Edoardo Rixi, sottosegretario ai Trasporti della Lega.
A inizio marzo, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini si era espresso così su un'opera i cui lavori, ottimisticamente, potrebbero iniziare nel 2025 e concludersi all'inizio del prossimo decennio.
Sull'annosa questione del Ponte si era espresso, con la consueta ironia, lo showman siciliano Fiorello. L'artista si era detto più volte scettico sulla concreta realizzazione dell'infrastruttura. Rivolgendosi a Matteo Salvini, Fiorello ha lanciato una provocazione al vicepremier.
Una battuta che ha trovato, dopo qualche giorno, la replica ironica di Salvini.