È tornato Nigel Farage, il (fu) volto della Brexit. E quello che il leader dell'UKIP, il partito che portava avanti il divorzio fra Regno Unito e Unione Europea è tornato su quella che è stata la sua ultima battaglia politica. E lo fa con amarezza.
Missione fallita per l'uomo che aveva sbeffeggiato il 28 giugno 2016 il Parlamento europeo di Bruxelles. E che ora - dopo 7 anni - torna su quello che voleva essere all'epoca una svolta storica per l'UKIP (il partito britannico di indipendenza) e per il Regno Unito:
Eppure, la saggezza popolare insegna: ride bene chi ride ultimo. E ora, lo stesso Farage, 59 anni, è costretto a masticare amaro.
Lo sfogo amaro di Nigel Farage sulla Brexit è racchiuso in questo inciso, rilasciato nel corso di una intervista al programma britannico della BBC Newsnight. Per l'allora uomo duro di Londra, la colpa però è solo dei politici britannici, accusati di inutilità. Questa la risposta alle accuse e alle puntualizzazioni della giornalista Victoria Derbyshire sul tema della ripresa economica post-pandemia, che ha visto penalizzata soprattutto l'economia della corona, "l'unica economia fra i Paesi del G7 a non essere tornata ai livelli pre-2019". Inoltre, secondo quanto riportato in diretta, almeno una su cinque delle persone che all'epoca del referendum votarono per il Leave, il lasciare l'UE, adesso si dice pentito. Chissà se lo stesso Farage, che dopo la Brexit si è dedicato anche alla televisione di fatto lasciando la politica, non rispolveri l'ardore di un tempo per tornare al suo vecchio amore.