A Reykjavík, dove si è tenuto il Consiglio d'Europa, alcuni Paesi non firmano il registro dei danni della guerra in Ucraina. Presente fino a ieri la premier italiana Meloni che ha espresso piena solidarietà a Kiev, disgelo con Macron dopo le dichiarazioni di Darmanin.
Il registro dei danni di guerra in Ucraina, istituito da parte del Consiglio d'Europa, è stato considerato da molti un grande passo in avanti. Dei 46 Paesi presenti al summit alcuni però non hanno voluto aderire, restano quindi fuori Armenia, Azerbaijan, Bosnia ed Erzegovina, Ungheria, Serbia e Turchia. Sono invece tre gli Stati che hanno annunciato la loro intenzione ad aderire: Andorra, Bulgaria e Svizzera. Ecco invece un elenco dei Paesi firmatari:
Hanno aderito, inoltre, in qualità di Paesi non membri:
Come ampiamente annunciato già da prima del Consiglio d'Europa questo summit avrebbe avuto come argomento centrale il conflitto che sta infiammando l'Est Europa ma la vera novità è l'istituzione di un registro dei danni che la guerra sta provocando: di cosa si tratta? E' considerato il primo passo verso un meccanismo di risarcimento internazionale, come è possibile leggere all'interno della dichiarazione del CdE, e fungerà da registro delle prove e informazioni su danni e perdite causati alle persone dall'inizio del conflitto. La sede sarà all'Aja, in Olanda, dove si trova anche la Corte Penale Internazionale.
Presente al vertice durato due giorni anche Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione europea ha ribadito l'intenzione dell'Unione europea di aderire alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo nel più breve tempo possibile. E' d'accordo anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel che ha ribadito l'importanza di questo passaggio per l'Ue.
Una nota da parte del Consiglio rende inoltre noto che si lavorerà per garantire i diritti nei confronti dei minori nel corso del conflitto, in particolare è posta l'attenzione sui bambini che sono stati deportati:
Presente al vertice anche la premier Giorgia Meloni che nel corso della giornata di ieri ha rinnovato il suo appoggio nei confronti della popolazione ucraina colpita dal conflitto. La presidente del Consiglio ha ribadito l'importanza di fare la propria parte per garantire che l'Ucraina possa avere un futuro europeo:
Adesso Meloni è attesa a Hiroshima per partecipare al G7. Nel corso del summit la premier ha incontrato anche il presidente francese Macron, dopo le recenti polemiche inerenti alle dichiarazioni del ministro francese Darmanin, che ha dichiarato che Italia e Francia lavoreranno insieme sulla questione migranti. La presidente del Consiglio ha anche partecipato al tavolo sui diritti umani dove si è discusso delle sfide presenti e future per la tutela delle persone.