La Duma approva le deportazioni dall'Ucraina. Sembra un crudo remake di una storia passata eppure la novità ci riporta alla guerra in Ucraina. Una scelta da parte della Russia che non passerà sotto silenzio.
Secondo quanto riportato da diversi media internazionali infatti la camera bassa del parlamento della Federazione Russa avrebbe autorizzato una serie di misure contro la popolazione ucraina che vive non solo nelle zone occupate come quelle di Zaporizhzhia e Kherson, ma anche nelle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Luhansk. Nelle deliberazioni odierne, la Duma di Mosca ha approvato una norma che prevede la possibilità di deportare coattamente le popolazioni in Russia. Un via libera che è arrivato nel corso della terza e ultima lettura e che prevede l'uso della forza nei trasferimenti obbligati delle popolazioni in tutte quelle zone in cui vige la legge marziale.
Oltre al provvedimento sulla deportazione dall'Ucraina, il ramo basso del parlamento di Mosca ha dato il via libera anche al fermo di sicurezza per 30 giorni a carico di tutte le persone accusate di aver violato divieti stabiliti in quelle zone. L'annuncio di questi provvedimenti da parte della Federazione Russa, forse per coincidenza, arrivano nell'esatto giorno in cui il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha voluto ricordare le vittime di un'altra deportazione, i Tatari di Crimea, nell'anniversario che cade proprio il 18 maggio.