Questa mattina, a Trento, i cadaveri di una donna e del figlio sono stati trovati sul greto del torrente Noce ai piedi del ponte di Mostizzolo, porta della val di Sole. La madre aveva 41 anni, il bambino solo 4. L'allarme è stato dato durante la notte, quando alcuni automobilisti di passaggio hanno segnalato la presenza sul ponte di un'auto ferma, ma con le luci accese e nessuno a bordo. Il primo indizio, questo, della tragedia avvenuta nella notte, su un ponte che è già stato più volte teatro di suicidi. Sono subito partite le ricerche i carabinieri della compagnia di Cles hanno iniziato a indagare, affiancati da un elicottero e dai vigili del fuoco.
La dinamica lascia pensare che si tratti di un gesto di disperazione della donna, che ha scelto di portare con sé il bambino. L'identità della donna è stata subito ricostruita grazie ai documenti trovati sull'auto, rimasta sul ponte. Non è stato altrettanto immediato recuperare i cadaveri nella forra, una gola profonda che ha richiesto il coinvolgimento degli specialisti del soccorso alpino.
Il ponte di Mostizzolo, a una cinquantina di chilometri da Trento e più volte ricostruito dall'800, è tristemente noto per i frequenti casi di suicidi. Sovrasta a un'altezza di 90 metri una forra in cui scorre il Noce prima di immettersi nel lago di Santa Giustina. Il ponte stradale, che unisce la strada statale 43 della Val di Non con la statale 42 del Tonale e della Mendola, è affiancato dal ponte della ferrovia Trento-Malé-Mezzana.
Nel marzo del 2021, nello stesso punto ha perso la vita Sara Pedri, ginecologa originaria di Forlì. La sua auto era stata trovata a Mostizzolo, al confine con il comune di Cles, dove la donna lavorava fino al giorno precedente. Il corpo non è ancora stato trovato, ma gli inquirenti hanno presto ipotizzato che Sara si sia tolta la vita gettandosi dal ponte di Mostizzolo per porre fine alla insostenibile situazione lavorativa.