La guerra in Ucraina prosegue, quest'oggi con aggiornamenti sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia. I reattori esterni si sono infatti spenti a causa dell'arresto della linea elettrica nel Dnepr, rendendo necessario il passaggio all'alimentazione interna a diesel. La notizia è stata diramata su Telegram dalla Rosatom, una società russa per l'energia nucleare.
La stessa agenzia fa sapere che non sono ancora chiare le motivazioni dell'arresto elettrico, ma che il pericolo radiazioni rimane sotto controllo:
Nel frattempo, anche le autorità di Kiev hanno confermato la disconnessione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Secondo la capitale ucraina, il danno non sarebbe dovuto direttamente agli attacchi russi, ma andrebbe collegato invece ad un sovraccarico della stessa centrale. Informazioni sul comportamento anomalo dell'elettricità nel Dnepr arrivano da Yuriy Malashko, governatore della regione ucraina:
In ogni caso, la società statale Energoatom, che si occupa della gestione dell'energia atomica nel Paese, ha fatto sapere che si tratta del settimo blackout dall'inizio dell'invasione russa.
Parole di allarme arrivano dalla società Energoatom: secondo gli esperti della compagnia il carburante contenuto nei serbatoi che ad ora stanno alimentando la città è sufficiente per soli 10 giorni. Poi la centrale si disattiverà, con conseguenze molto gravi sul piano delle radiazioni.
spiegano dall'Energoatom.
Alla notizia, si è accodato il commento allarmante di Grossi che ha sottolineato la necessità di mettere in sicurezza l'impianto:
La situazione a Zaporizhzhia richiede dunque un intervento tempestivo, reso complesso dal proseguimento della guerra nel Paese. Nella notte infatti, i russi hanno lanciato ben 16 missili da crociere e almeno due dozzine di droni sul Dnipro. L'areonautica ucraina fa comunque sapere che la maggior parte degli armamenti sono stati intercettati e abbattuti. Così recita il bollettino militare: