Arrestato a Catania un boss 26enne del clan Cappello, il giovane è accusato di diversi reati. Nel corso dell'operazione dei Carabinieri è stato sequestrato un arsenale di armi.
I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno scoperto e sequestrato un arsenale nel quale erano presenti due fucili, quattro pistole e molte munizioni. Sempre nella stessa operazione è stato arrestato un giovane esponente del clan mafioso Cappello: il boss è stato arrestato mentre tornava a casa con armi, passamontagna e maschere. Il 26enne ora è accusato di detenzione illegale di arma da guerra e clandestina, detenzione abusiva di munizionamento e ricettazione. Già lo scorso 30 aprile era stato arrestato un altro esponente della criminalità organizzata a Catania.
Armi e munizioni che potevano essere utili nelle guerre fra clan. Nell'arsenale c'erano tre revolver e una pistola semiautomatica, assieme ad un fucile a pompa e a un Kalashnikov. Non si tratta della prima operazione che fa emergere la presenza di un vero e proprio deposito di armi da guerra: già il 5 giugno 2021 e ad ottobre 2022, in un quartiere catanese i carabinieri hanno trovato tre fucili d’assalto Kalashnikov, diverse pistole e altre dieci armi assieme a tantissimi proiettili.
Secondo le indagini dei carabinieri è emerso che i canali d’approvvigionamento sono dalla Slovacchia, dove è operativa famiglia Mazzei legata a Cosa Nostra. Infatti tra il 2014 ed il 2015 è stato intercettato il trasferimento di circa sessanta pacchi di armi provenienti proprio dal Paese europeo centrorientale. Non c'è solo la Slovacchia però, sono coinvolti infatti anche Paesi che vivono o hanno vissuto conflitti bellici come quello dell'ex Jugoslavia. Proprio quest'ultimo dato preoccupa le forze dell'ordine in merito al conflitto russo-ucraino.