Giorgia Meloni ricorda il trentunesimo anniversario della strage di Capaci, nella quale persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie e gli uomini della sua scorta. Un ricordo "indelebile" per la premier, che sottolinea come il Paese, "pur con tutte le sue difficoltà e contraddizioni", sia stato capace di "reagire e assicurare alla giustizia i criminali responsabili".
Per celebrare la ricorrenza, la presidente del Consiglio ha inviato un messaggio di saluto all'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo.
Tra le ultime vittorie dello Stato contro la mafia, impossibile non citare il recente arresto del boss latitante Matteo Messina Denaro, definito da Meloni come una "testimonianza dell'impegno serrato e instancabile nel corso degli anni di tanti uomini e donne delle istituzioni".
Nel capoluogo siciliano si è recato di persona il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, in rappresentanza del governo. Meloni, intanto, nel suo messaggio di saluto ha parlato del compito della politica nei confronti di "chi non si risparmia per liberarci dalla mafia".
La premier è rimasta a Roma, dove oggi è impegnata nel Cdm relativo all'alluvione in Emilia-Romagna. Non ha però mancato di onorare la memoria delle vittime di mafia: questa mattina, infatti, Meloni ha deposto una corona d'alloro nel Parco intitolato ai Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel quartiere Montagnola della Capitale.
Lo conferma una nota di Palazzo Chigi. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. C'erano anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano, il sottosegretario all'Interno Prisco, il prefetto di Roma Giannini e il vicesindaco di Roma Scozzese.