Condannato a 2 anni e 3 mesi di carcere nell'ambito di un'indagine per il ricatto ai danni del calciatore Mario Balotelli. L'avvocato trevigiano Roberto Imparato, giudicato colpevole di tentata estorsione, dovrà pagare anche un risarcimento danni da 80mila euro all'attaccante. A stabilirlo il tribunale di Vicenza.
La vicenda è iniziata nel 2018: Balotelli era stato accusato di violenza sessuale da una 22enne di Bassano del Grappa. All'epoca dei fatti, SuperMario militava nel Nizza, in Francia. L'accusato aveva ammesso di aver avuto un rapporto con la giovane nella città sulla Costa Azzurra, ribadendo però come quest'ultima fosse consenziente. La ragazza sarebbe stata dunque spinta dall'avvocato trevigiano a muovere un'accusa per violenza sessuale. Il caso è stato poi archiviato dalla Procura di Brescia.
Dopo l'accusa di violenza sono arrivate le minacce nei confronti dell'ex numero 9 della Nazionale italiana. Il legale gli avrebbe chiesto 100mila euro in cambio del suo silenzio: in caso di rifiuto, la minaccia al calciatore era quella di vendere la notizia ai giornali.
A quel punto, Balotelli ha deciso di sporgere denuncia sia nei confronti dell'Imparato che della ragazza. Fino alla decisione del tribunale di Vicenza, che ha dato ragione all'ex Monza. A sua discolpa c'erano alcune prove: su tutte le intercettazioni telefoniche, che inchiodavano il legale. Quest'ultimo avrebbe detto di voler comprare una Ferrari gialla e una blu con soldi di Balotelli.
Il quotidiano Il Messaggero ha invece riportato alcune dichiarazioni della bassanese, intercettata mentre era al telefono con una sua amica.
I guai, per Balotelli, non possono però dirsi del tutto conclusi. Parallelamente sta procedendo l'indagine del tribunale dei minori di Venezia sulla vicenda: all'epoca dei fatti la partner dell'attaccante sarebbe stata minorenne. A sua discolpa Balotelli, che non ha mai negato il flirt con lei, ha dichiarato che quest'ultima gli avesse detto di essere maggiorenne, mostrandogli il documento di una cugina.