Oggi, in occasione dell'anniversario della strage di Piazza della Loggia avvenuta il 28 maggio 1974, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato il debito di riconoscenza che l'Italia ha nei confronti della città di Brescia, colpita duramente da dall'attacco terroristico. Otto persone persero la vita e oltre cento rimasero ferite, nel corso di un attentato che segnò profondamente la città e l'intera nazione.
Mattarella ha ricordato come questo evento sia stato perpetrato dagli "strateghi del terrore" e dai loro "spietati esecutori", con l'obiettivo di destabilizzare la democrazia e attaccare lo Stato. Tuttavia, i piani eversivi del terrorismo neofascista furono contrastati e sventati grazie alla partecipazione democratica del popolo italiano, delle forze politiche e sindacali, nonché delle espressioni culturali e sociali.
Il presidente ha sottolineato che le sentenze emesse successivamente sono riuscite a ricostruire le circostanze e le responsabilità dell'attentato, mettendo in luce la matrice neofascista e i suoi legami con l'eversione di destra. In questa giornata di commemorazione, Mattarella ha espresso sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime, ai loro amici, ai loro compagni di lavoro e alla comunità bresciana nel suo complesso:
Il capo dello Stato ha sottolineato l'importanza della memoria come radice per costruire il futuro. In particolare, ha voluto rivolgere un messaggio alle giovani generazioni, affinché si impegnino nella convivenza, nella solidarietà e nel perseguimento del bene comune, andando oltre le legittime differenze di opinioni e interessi.
Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha voluto ricordare la strage di Piazza della Loggia, definendola una delle pagine più buie della storia italiana e una ferita profonda inflitta alla Repubblica. Ha elogiato la reazione orgogliosa della comunità nazionale che ha portato alla sconfitta di coloro che cercavano di minare la democrazia attraverso il terrore.
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha ribadito l'importanza di difendere i valori e i principi democratici della Costituzione, mentre Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, ha sottolineato che non ci può essere segreto di Stato che impedisca la ricerca della verità riguardo a quelle tragiche vicende.
Anche Andrea Orlando del Partito Democratico ha espresso il suo pensiero su Twitter, sottolineando l'importanza di non dimenticare le vittime, i colpevoli, i complici e il disegno politico che ha alimentato quelle stragi neofasciste.