Allo stato attuale della guerra in Ucraina, il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak ha affermato in un'intervista che "la principale garanzia per l'Ucraina è l'appartenenza alla Nato". Si tratta di un tema di cui Zelensky discute da mesi, segnalando la necessità di garanzie di sicurezza durante l'adesione alla Nato. Un portavoce del Servizio di Azione Esterna della Commissione Europea, parlando di una possibile apertura del piano munizioni dell'Ue ad aziende extra Ue, ha rassicurato sul fatto che "l'Ue e la Nato stanno coordinando strettamente il sostegno all'Ucraina" e ciò al fine di garantire la massima efficacia e complementarietà di azioni. Queste dichiarazioni arrivano dopo l'attacco delle forze armate russe a un centro temporaneo nella regione di Kharkiv, nel quale si trovano "mercenari stranieri" che affiancano l'esercito ucraino. Il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che il sito è stato distrutto e due squadre di sabotaggio e ricognizione neutralizzate.
Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, rivolto alle potenze occidentali, scrive su Twitter che "il miglior investimento oggi (e non solo americano) nella sicurezza è un investimento per una vittoria completa e incondizionata dell'Ucraina". Stando alle sue parole, tale investimento sarebbe un segno deciso che le democrazie sono molto più forti dell'"oscurantismo autoritario aggressivo" e andrebbe a colpire anche la presenza della "politica corrotta russa nel mercato globale, in un ritorno al diritto internazionale per il mondo globale". Ciò andrebbe a favore di tutti: "più stabilità, prevedibilità e confort per il mondo".
Gli Stati Uniti, da parte loro, intendono allargare le maglie del piano munizioni per entrare a farne parte: il piano approvato dall'Ue fino a questo momento è stato riservato unicamente all'industria bellica europea. Un alto funzionario del governo americano ha fatto sapere all'ANSA che un'apertura all'area extra Ue del processo di approvvigionamento e di acquisto "permetterebbe di consegnare più rapidamente le forniture tanto necessarie all'Ucraina". Da parte degli Usa c'è l'interesse a collaborare con l'Ue, come si è visto già a metà maggio, quando i rappresentanti delle industrie della difesa transatlantici si sono incontrati a Bruxelles per trovare accordi e sinergie.
Nel frattempo, il presidente ucraino Zelensky si è concentrato soprattutto sulla richiesta al Parlamento ucraino per l'approvazione di sanzioni di 50 anni contro l'Iran. Tali sanzioni sono motivate dal sostegno che l'Iran fornisce alla Russia, attraverso droni (52 dei quali abbattuti durante la notte da Kiev) e attrezzature militari. La bozza della richiesta al Parlamento, di cui parla il Kyiv Independent, parrebbe contenere un divieto totale di commercio, di investimenti, di trasferimento di tecnologie con l'Iran e il ritiro di beni iraniani in Ucraina. L'abbattimento dei droni iraniani è stato anche un'occasione per richiamare l'attenzione sulla necessità ucraina di avere a disposizione un F-16 che, afferma il portavoce dell'Aeronautica militare ucraina Yuriy Ihnat, con il suo radar sarebbe in grado di svolgere con precisione i suoi compiti.