Droni e missili da crociera per tutta la notte: così Mosca ha portata avanti la sua guerra contro l'Ucraina, sottoponendo la capitale Kiev a un intenso attacco aereo nelle prime ore de 29 maggio. L'attacco è il 15esimo raid aereo verso la capitale dal primo di maggio, come riportato dal Kyyiv Indipendent.
Le forze di difesa ucraine sono immediatamente passate all'azione e, dopo aver lanciato l'allarme, hanno aperto il fuoco contro i bersagli aerei di Mosca. 40 velivoli sono stati colpiti e bloccati prima che potessero toccare terra. Questa risposta repentina ha permesso di evitare grossi danni a infrastrutture e vittime. Così infatti commenta il sindaco di Kiev Vitalii Klitschko sul suo canale Telegram ufficiale:
Insieme alla raffica di droni e missili che hanno rivolto verso Kiev, nella notte di ieri i russi hanno preso di mira anche altre regioni dell'Ucraina, dove è stato necessario attivare l'allarme antiaereo. In particolare, un drone è caduto sul porto di Odessa, causando non pochi danni alle infrastrutture. Il velivolo era stato precedentemente abbattuto e, in caduta libera, si è schiantato contro il molo.
Questa la ricostruzione su Telegram del capo del Consiglio pubblico della città costiera, Serhii Bratchuk.
Anche Leopoli nella notte ha visto i suoi cieli illuminarsi della propulsione dei droni russi rivolti verso i suoi palazzi. Secondo le autorità, si tratterebbe dell'attacco missilistico più intenso degli ultimi mesi per la città. I droni hanno colpito un hub per il trasporto e la logistica degli armamenti, che da lì sarebbero stati distribuiti in Ucraina occidentale.
La tempestività con cui la difesa aerea è intervenuta su Kiev si riconosce anche nelle azioni militari sul campo. Lo Stato Maggiore di Kiev oggi parla del numero di soldati russi uccisi dallo scoppio della guerra: per le autorità della capitale ucraina sarebbero ben 207mila, 430 solo nell'ultimo giorno.
Lo Stato Maggiore parla anche di 3801 carri armati distrutti, 7467 veicoli corazzati da combattimento fatti esplodere e 3435 sistemi di artiglieria messi fuori uso.
Il bilancio, sempre tragico, manda però il segnale di un'Ucraina che sa rispondere a Mosca e sta tentando di difendere i suoi confini con le unghie, con i denti e, se serve, con i mortai.