I 17 migranti soccorsi ieri, domenica 28 maggio, dalla ong tedesca Sea Eye, dovranno recarsi al porto di Ortona, in Abruzzo. Lo hanno stabilito le autorità italiane chiamate a decidere le sorti dei profughi, segnalati dal velivolo Colibri 2 di Pilotes volontaires.
I passeggeri sono stati recuperati da una piccola imbarcazione di legno in pericolo. Tra loro c'erano anche 9 minori non accompagnati.
Sea Eye ha manifestato tutto il suo disappunto per la scelta presa dal Viminale, sottolineando come i migranti saranno costretti ad una nuova traversata.
Non si tratta del primo sbarco nel porto abruzzese: lo scorso febbraio era attraccata una nave con a bordo passeggeri provenienti da Guinea, Mali e Sierra Leone. I migranti erano poi stati in parte divisi tra le quattro province abruzzesi e in parte destinati ad alcuni centri marchigiani e molisani.
Sempre a febbraio la Sea Eye, ossia la stessa nave che in questi giorni traghetterà i migranti a Ortona, si era recata a Napoli. In quell'occasione a bordo c'erano 126 migranti, di cui 22 minori non accompagnati. Lo stato di salute degli ospiti si era rivelato precario, soprattutto per colpa delle scarse condizioni meteo che avevano anche ritardato lo sbarco. 20 dei migranti a bordo sono finiti in ospedale, mentre due persone hanno perso la vita sull'imbarcazione.
Nel frattempo, la nave umanitaria Geo Barents prosegue il suo viaggio verso Bari. A bordo ci sono 605 persone, recuperate da un peschereccio alla deriva nel Mediterraneo centrale. Tra loro anche 151 minori, di cui 20 bambini sotto i 13 anni. La ong Medici Senza Frontiere ha parlato di migranti che "hanno passato cinque giorni in mare in condizioni molto difficili", ma che almeno "ora hanno accesso a servizi di base come cibo, acqua, servizi igienici, vestiti puliti e kit per la pulizia". Per l'arrivo nel capoluogo pugliese, tuttavia, ci vorranno ancora "almeno 40 ore di navigazione".