È ancora in corso il tanto atteso sbarco della Geo Barents, con a bordo circa 600 migranti, al porto di Bari. La nave di Medici senza frontiere aveva soccorso i suoi passeggeri in mare aperto, nei giorni scorsi, al largo della Sicilia. Tra loro 151 minori, 111 dei quali non accompagnati, e 11 donne. I profughi arrivano da diverse parti del mondo: Siria, Bangladesh, Palestina, Egitto, Pakistan.
Il lavoro della macchina dei soccorritori procede senza sosta: disposte sei ambulanze e una squadra medica a disposizione del porto barese per tutta la giornata. In caso di necessità, i minorenni potranno contare sull'apporto delle pediatrie degli ospedali del circondario. Fra gli altri, nel capoluogo pugliese, disponibili l'ospedale San Paolo, il Di Venere e il Policlinico.
Proprio i minori sono stati i primi a scendere dalla nave, assieme agli individui con gravi problemi di salute. A mezzogiorno di oggi, martedì 30 maggio, erano circa duecento le persone già a terra. Un gruppo composto da una trentina di loro è stato affidato al 118 per visite sul posto e negli ospedali. Per 14 migranti, invece, è stato necessario il ricovero, considerate le condizioni di salute critiche per via di diabete, traumi vari e talassemia. In ospedale anche due minori, ricoverati con gravi ustioni agli arti.
A commentare le operazioni di sbarco dei migranti il capo del Dipartimento Protezione Civile e Gestione delle Emergenze della Regione Puglia Nicola Lopane. Quest'ultimo ha sottolineato come la Protezione civile sia "sempre presente in queste operazioni".
Le ambulanze stanziate dalla Asl barese erano organizzate in tre turni tra mattina, pomeriggio e sera. Sul posto un vero e proprio plotone di soccorritori, composto da medici, infermieri e operatori socio sanitari.