Nomadi contro Amadeus? Nelle ultime ore sta circolando questa indiscrezione, tuttavia la band ha semplicemente risposto ad una domanda in cui veniva chiesto loro un pensiero sul fatto di non essere stati invitati da Amadeus al Festival di Sanremo in un anno così importante come il 2023 in cui festeggiano ben 60 anni di carriera.
Infatti i Nomadi sono naiti nel 1963 all'interno del movimento beat italiano dal tastierista Beppe Carletti e dal cantante Augusto Daolio (scomparso prematuramente nel 1992 a soli 45 anni a causa di un male incurabile, un cancro ai polmoni). Con ben 82 dischi (tra 45 giri, cd, album in studio, album dal vivo e raccolte) e una valanga di concerti hanno conquistato milioni di fan che ancora oggi li ascoltano e li supportano.
Attualmente la band è formata da Beppe Carletti alle tastiere, Cico Falzone alle chitarre e voce, Massimo Vecchi al basso e voce, Sergio Reggioli al violino, percussioni, chitarra, voce, Daniele Campani alla batteria e Yuri Cilloni alla voce. Ma cosa ha dichiarato il gruppo nei confronti di Amadeus?
Il nome dei Nomadi circola da tempo tra i papabili concorrenti alla kermesse canora di mamma Rai, ma nelle ultime 4 edizioni il Direttore Artistico e conduttore non li ha mai presi in considerazione, nemmeno come ospiti per festeggiare i 60 anni di carriera. Ecco cosa ha dichiarato Beppe Carletti in una intervista al portale La Ragione:
Arriverà una replica da parte di Amadeus? In realtà sono davvero tanti che spesso si lamentano delle esclusioni dal Festival di Sanremo: basti pensare ai Jalisse che ci provano ormai da oltre vent'anni ogni anno oppure ad Arisa che ha espressamente detto di esserci rimasta male per il rifiuto di Amadeus nell'ultima edizione della kermessa canora. Amadeus quindi non è nuovo a questo tipo di polemiche, ma ovviamente il suo ruolo è talmente scomodo che è normale sia così.
"Cartoline da qui" è il loro nuovo disco che festeggia la lunga carriera professionale del gruppo fondato nel 1963 dal tastierista Beppe Carletti e dal cantante Augusto Daolio. Il lavoro discografico ha al suo interno ben 12 inediti e singoli firmati da cantautori del passato e non solo.
Il primo singolo è stato scritto da Ligabue, ma è presente anche la penna dell'immenso Francesco Guccini per Noi in musica. Le parole mai sentite prima di Giorgio Faletti, morto nel 2014, sono state arrangiate per una intera canzone; la musicista siciliana Antonella Lo Coco invece, ha donato la sua voce a Un'altra rosa. Ha aggiunto Beppe Carletti: