Integratori alimentari IVA al 10%: con la risposta all'interpello n. 337 del 5 giugno 2023 l'Agenzia delle Entrate ha specificato che possono usufruire di un'aliquota IVA ridotta i c.d preparati alimentari che contribuiscono a mantenere l'organismo in buona salute.
Nella suddetta risposta che è stata fornita al contribuente istante da parte dell'amministrazione finanziaria e, nello specifico, da parte della Divisione Contribuenti - Direzione Centrale Piccole e medie imprese, è stato chiarito anche che gli integratori alimentari, di norma, non fanno parte dei beni per i quali è prevista un'aliquota ridotta, pari al 10%, ma deve essere stabilita di volta in volta in seguito agli esami chimici che devono essere effettuati da parte dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM).
In tale circostanza, infatti, ovvero nel caso di integratori alimentari che contribuiscono al benessere fisico del soggetto che li assume, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha riconosciuto questa tipologia di prodotti come "meritevoli" di far parte dei beni per i quali è prevista l'aliquota ridotta del 10%.
Senza indugiare ulteriormente, quindi, andiamo a vedere qui di seguito tutto ciò che riguarda la risposta all'interpello del contribuente che è stata fornita da parte dell'Agenzia delle Entrate, in merito a questa tematica.
Il contribuente che ha interpellato l'Agenzia delle Entrate riguardo l'aliquota IVA che deve essere applicata per quanto riguarda la cessione di integratori alimentari, è una biotechstartup.
L'istanza, in particolare, serve a chiedere se può essere applicata l'aliquota ridotta al 10% in caso di cessione di preparati alimentari che migliorano il benessere intestinale del soggetto che ne fa uso, andando a:
La domanda, in particolare, risulta pertinente dal momento che è stato più volte chiarito che la cessione di integratori alimentari non comporta di per sé l'applicazione di un'aliquota IVA in misura ridotta, pari al 10%, dal momento che non risulta essere inserita all'interno dell'elenco delle merci a tassazione ridotta previste nel decreto IVA.
Perciò, per ogni situazione specifica si avrà una risposta differente in merito all'applicazione dell'ammontare dell'imposta sul valore aggiunto che deve essere versata dai contribuenti che vendono dei preparati alimentari.
E a tal proposito, dunque, l'amministrazione finanziaria comunica di seguire le indicazioni che vengono fornite da parte dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dal momento che si tratta dell'ente preposto alla valutazione tecnica dei prodotti in questione.
In particolare, è stato deciso quanto segue:
Come detto in precedenza, questa decisione è stata comunicata dall'amministrazione finanziaria al contribuente, in base a quanto stabilito dalle Dogane. Infatti: