C'era grande attesa per l'incontro tra Volodymyr Zelensky e uno degli esponenti di spicco della Chiesa di Roma, il cardinale Matteo Zuppi, a Kiev. Il presidente ucraino ha ospitato l'arcivescovo di Bologna in un vertice "molto cordiale", come riportato dal quotidiano cattolico Avvenire sul suo sito.
Scopo dell'incontro discutere su alcuni punti chiave, alla ricerca della rotta per un dialogo stabile e concreto tra le due parti. La missione di Zuppi si è articolata in due giorni: la prima tappa del cardinale è stata a Bucha, poi l'arrivo nella capitale ucraina.
Zuppi è un autentico uomo di fiducia per Papa Francesco: il 20 maggio scorso, Bergoglio lo ha incaricato di dirigere una missione "che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina". Il cardinale ha così ribadito il sostegno del Vaticano a Kiev, anche al cospetto del commissario parlamentare ucraino per i diritti umani Dmytro Lubinets.
Proprio nel suo colloquio con Lubinets, Zuppi ha sottolineato come la guerra sia un passo indietro per l'umanità, nel suo impeto di distruzione e sofferenza che coinvolge soprattutto i bambini. Lo stesso Zelensky, pochi giorni fa, aveva sottolineato il terribile bilancio delle vittime minorili nel conflitto. Le sue parole sono state riportate dall'agenzia Ukrinform.
Durante la sua missione, il cardinale non ha potuto fare a meno di notare come il rapporto tra i bambini italiani e i loro coetanei ucraini, ospiti nelle scuole del nostro Paese, abbia avuto un esito felice nel giro di poco tempo. Zuppi ha infine ribadito che la Chiesa "farà tutto il possibile" per proteggere e salvaguardare la vita dei bambini.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha accolto positivamente la missione del cardinale Zuppi in Ucraina.
Intervenendo ai microfoni del Tg2, Tajani ha voluto ribadire che "l'accordo di pace non può che essere nel rispetto del diritto internazionale e con il ritiro delle truppe russe".
Nel suo dialogo con il cardinale Zuppi, Volodymyr Zelensky ha sottolineato che "la Russia continua a commettere orribili crimini di guerra contro l'Ucraina, l'ultimo dei quali è l'esplosione della diga di Kakhovka". Un atto che "pone enormi minacce e avrà terribili conseguenze per la vita delle persone e per l'ambiente".
Il presidente ucraino è pessimista anche in relazione al cessate il fuoco e al congelamento del conflitto, che secondo lui "non porteranno alla pace".