Al posto di Salvini sarei partito da una strategia complessiva: il ponte avrebbe dovuto chiudere un cerchio.
Così Cateno De Luca, neo sindaco di Taormina, intervenendo oggi nella trasmissione Pomeriggio con noi, condotta da Francesco Acchiardi e Francesca Romana Macrì in onda su Cusano Italia Tv.
Il sindaco De Luca ha parlato in lungo e largo del decreto che riguarda il ponte sullo stretto approvato in via definitiva lo scorso 24 maggio.
Lo stesso sindaco De Luca ha voluto ribadire che i tempi sono cambiati e che un progetto di tale portata presenta nuovi problemi relativi all'impatto ambientale e alle stesse infrastrutture correlate non all'altezza.
Il ponte come la chiusura di un cerchio non come un punto di partenza, questa l'obiezione che il sindaco di Taormina fa al ministro leghista. Una convinzione rappresentata da una mancanza di una visione complessiva del problema infrastrutturale sull'isola.
La città di Messina sconta da 30 anni la questione ponte. Lo sa il ministro Salvini che sono 30 anni che non si riesce a fare un piano regolatore a Messina perché la presenza del ponte condiziona completamente una strategia di sviluppo urbanistico? Lo sa che c’è una cesura da parte di ferrovie dello stato che dovrebbe portare uno spostamento a monte e quindi liberare il fronte mare di Messina? Io purtroppo dico che quando si toccano alcuni argomenti così delicati si deve avere quel bon ton istituzionale di saper porgere tutti i tradimenti della storia. Io al posto di Salvini sarei partito dalla strategia complessiva, partendo dall’alta velocità, poi alzare e saperli porgere il livello dei trasporti e fare il ponte. Il ponte avrebbe dovuto chiudere un cerchio.