Continua a salire il bilancio delle vittime dell'esplosione della diga di Kakhovka: i morti sono almeno 17. Lo rivela il ministro degli Interni ucraino Ihor Klymenko in un messaggio su Telegram, ripreso da Ukrinform.
Dalle autorità arriva anche la conferma di 876 case ancora allagate. In totale sono più di 3.600 i cittadini evacuati dalle zone a rischio. Tra loro anche 474 bambini e 80 persone con una scarsa mobilità.
Sulle agenzie di stampa internazionali, intanto, è comparsa una fotografia, datata 28 maggio 2023, che costituirebbe una prova della colpevolezza della Russia. Un'ipotesi confermata dalle indagini statunitensi sul caso. Il documento mostrerebbe un'auto nei pressi della diga di Kakhovka, apparentemente carica di esplosivo.
La diga è crollata qualche giorno dopo, il 6 giugno, mentre era sotto il controllo russo. Mosca, dal canto suo, continua a respingere le accuse e a spedire missili indirizzati verso il territorio nemico.
Durante la notte, l'esercito invasore si è concentrato sulla regione di Odessa. Secondo l'amministrazione militare regionale ucraina, quattro missili Kalibr sono piovuti sull'oblast a sud dell'Ucraina. L'attacco è stato respinto dalle forze di difesa. L'esercito russo, poi, continua a concentrare le proprie forze in direzione dei territori di Lyman, Bakhmut, Avdiiv e Marin.
In un video pubblicato nella notte, Volodymyr Zelensky ha rassicurato sul fatto che le truppe ucraine "stanno avanzando".
Il presidente ucraino si è scagliato contro "chi, in Russia, dice che i nostri Patriot sono stati distrutti": i sistemi missilistici "sono tutti lì, sono tutti in funzione, abbattono tutti i missili russi", "nel modo più efficiente possibile".
A proposito degli aiuti tanto richiesti all'Ue, l'Europa "intensificherà i suoi sforzi nella fornitura di armi e munizioni". Ne dà conferma su Twitter il commissario al mercato unico dell'Unione Europea Thierry Breton.
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