Fabio Fognini e il doping: la polemica scoppiata nella giornata di ieri, con l'azzurro che avrebbe mancano un controllo in quanto a Istanbul per la finale di Champions tra Inter e City, sembra non avere fondamento e il ligure ha voluto chiare l'esatta dinamica dei fatti.
Le accuse di doping sono sempre spiacevoli e rischiano di gettare ombre immotivate sugli atleti, così il ligure è subito sceso in campo per dissipare tutte le possibili speculazioni.
Mentre le voci impazzavano nei corridoi degli ambienti tennistici Fognini ha voluto mettere i puntini sulle i: ci sarebbe un solo controllo mancato infatti e risalirebbe al 9 maggio, un mese prima della finale di Champions League, quando Fabio si trovava a Roma per gli Internazionali di tennis.
Un blocco del portale Wada avrebbe poi scatenato tutti gli avvenimenti successivi: Fabio aveva provato a segnalare il suo cambio di location ma il malfunzionamento del sito non lo avrebbe permesso.
Così, nonostante lo screen inviato da Fabio, gli ufficiali dell'antidoping avevano deciso di proseguire lo stesso con la procedura per concludere il tutto con la notifica di mancato controllo.
Secondo le regole della Wada al terzo controllo doping saltato l'atleta viene tacciato come positivo, è quindi importante per Fabio chiarire al più presto la sua posizione in modo da non incorrere in sanzioni soprattutto immeritate.
E anche se a livello di gossip il giallo è così stato risolto, con Fognini che sempre su Instagram aveva commentato come ingiusto il comportamento della Wada, rimane ora da capire come finirà "formalmente" la vicenda, con Fabio che continua in ogni caso il suo percorso di avvicinamento a Wimbledon, dove vuole migliorare il suo attuale record che è solo un secondo turno nel 2014, quando venne eliminato da David Ferrer.