Il Cristo Re chiude il reparto di ostetricia. Una notizia che ha sconvolto tante famiglie e anche lo storico personale ospedaliero che lavora lì da anni. Un reparto d'eccellenza conosciuto non solo a Roma, ma tutta Italia, anche e soprattutto per questo la chiusura del reparto di maternità ha fatto tanto rumore.
La notizia data in esclusiva da Tag24 ha fatto il giro del web, fino ad arrivare alla Regione Lazio che, nel pomeriggio di oggi mercoledì 21 giugno 2023, ha perfino emesso una nota del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca che, a quanto dice, si mostra sorpreso, nonostante il Gruppo Giomi abbia riferito a noi che "la Regione era a conoscenza di tutto"
Ed è proprio il il presidente del Gruppo GIOMI, il dott. Emmanuel Miraglia che a Tag24 ha voluto spiegare il motivo "logistico e commerciale" per cui la società ha deciso di chiudere il punto nascita più ambito della capitale e noto in tutta Italia. Una scelta che lascia amareggiate tante mamme, con diverse che avevano già preso appuntamenti e venivano seguite dai dottori della struttura.
Secondo protocollo è partito l'iter e, informata la Regione, l'Ospedale Cristo Re in circa 75 giorni chiuderà il punto nascite. Ragioni demografiche ma anche economiche quelle che hanno portato ad una decisione "sofferta" la dirigenza del Gruppo GIOMI, proprietaria dal 2014 dell'ospedale Cristo Re di Roma.
Per il presidente Miraglia la scelta non arriva da una ragione solo demografica. Di principio la scelta sembra essere legata ad una mancanza di garanzia di eccellenza.
Per il presidente di GIOMI la situazione della città non può prevedere troppi punti nascita con i dati di natalità che si prevedono e spiega come sia stato presentato un piano in regione Lazio che possa garantire lavoro ai medici che verranno via dal Cristo Re.
A questo punto l'obiezione è arrivata spontanea e riguarda proprio l'idea che forse la decisione sia legata ai costi eccessivi più che ad un'idea di miglioramento del servizio sul territorio di Roma.
Per il presidente Miraglia però non è una questione di costi ma di numeri. Questi devono essere sufficienti a sostenere l'eccellenza, con due parametri precisi: primo non si può scendere sotto un certo numero di nascite; secondo non si possono mantenere certi standard se si scende sotto un certo numero di personale specializzato.
Il discorso poi si è indirizzato sul problema del personale del reparto che verrà chiuso attualmente in servizio al Cristo Re. L'idea del presidente Miraglia è che i medici e le figure qualificate possano essere ricollocate dalla regione negli altri ospedali.
Attualmente nel reparto di Ostetricia in chiusura al Cristo Re sono collocate 83 figure professionali tra medici, ostetriche, infermieri e altro personale. Per il Cristo Re infatti il numero è troppo alto ma abbassarlo renderebbe il servizio non eccellente, quindi meglio chiudere e dirottare il personale in altri ospedali.
Alla fine abbiamo chiesto se in Regione siano a conoscenza dei fatti. Lo stesso presidente ci ha assicurato che in Regione sono a conoscenza della scelta di GIOMI.
Sarà importante arrivare ad un accordo al più presto, prima dei 75 giorni, per ricollocare il personale d'eccellenza nei relativi ospedali pubblici.
Nel pomeriggio è arrivata la risposta della Regione Lazio attraverso il suo presidente Francesco Rocca, tra l'altro alla vigilia dei 100 giorni dal suo insediamento in Regione. "Non siamo padroni di governare le scelte imprenditoriali delle aziende private, tuttavia in materia di sanità determinate scelte vanno discusse con il sottoscritto che ha la responsabilità della programmazione sanitaria regionale. Qualora corrispondesse al vero, dunque, la volontà di chiudere il reparto di Maternità del Cristo Re, possiamo solo assicurare che la Regione Lazio garantirà i servizi essenziali alla cittadinanza e che ricollocheremo subito, presso altre strutture, i reparti per le future mamme e garantiremo l'assorbimento del personale che operava in quel contesto", la puntuale nota del presidente Rocca.
Colpisce però il passaggio del numero uno della Regione quando sottolinea nel comunicato se la notizia "corrispondesse al vero", quanto in realtà il Gruppo Giomi, proprietario dell'ospedale Cristo Re, attraverso il presidente Emmanuel Miraglia a Tag 24 spiegava e confermava che la Regione era al corrente di ogni cosa relativa al reparto maternità.
"Quel che è certo è che il gruppo imprenditoriale alla guida del Cristo Re non solo si vedrà tolto il budget per la maternità, ma non avrà un solo euro in più - aggiunge Rocca - e non ci sarà spazio per discussioni sulla riconversione dei posti letto, come avveniva in passato. Una certa epoca è finita", la chiusura furente del presidente Rocca.