Yevgeny Prigozhin, il leader della Wagner, accusa i vertici e le autorità russe di aver mentito a Vladimir Putin. Il capo del famigerato gruppo di mercenari si riferisce in particolare all'entità delle perdite e dei fallimenti russi in Ucraina.
Prigozhin si è espresso sulla questione in un video circolato su Twitter e rilanciato dai media russi. Il capo del gruppo paramilitare privato ha guidato il sequestro della città ucraina di Bakhmut da parte della Russia. Nei suoi messaggi, il confidente del presidente russo sottolinea come Wagner costituisca la forza combattente più efficace della Russia.
In una serie di video circolati negli ultimi giorni, Prigozhin ha concentrato le proprio critiche nei confronti di due figure in particolare. Si tratta di Sergei Shoigu, ministro della Difesa russo e stretto alleato di Putin, e Valery Gerasimov, capo di Stato maggiore. Sono accusati di nascondere agli occhi di Putin "le gravissime perdite subite dalla Russia".
Prigozhin non è nuovo a critiche pubbliche nei confronti di Mosca, anche se mai rivolte direttamente a Putin. È proprio grazie al sostegno dello zar russo, del resto, che dipende l'esistenza di Wagner e di conseguenza il suo sostentamento.
Prigozhin commenta poi l'ipotesi che la Russia abbia sventato un'offensiva di Kiev in Donetsk: secondo lui l'Ucraina "non ha bombardato il Donbass per 8 anni, solo posizioni russe".
Al contrario di quanto affermato da Mosca, dunque, l'esercito russo non è in netto vantaggio come si potrebbe pensare. Al contrario, sottolinea il leader di Wagner, "si sta ritirando nelle aree di Zaporizhzhia e Kherson" perché "le forze armate ucraine stanno spingendo". A tal punto che, tra i soldati, "ci stiamo lavando con il sangue".
Nei giorni scorsi Putin, invece, aveva ripetuto che la controffensiva ucraina è stata "un fallimento" e che le forze di Kiev hanno subito perdite quasi "catastrofiche". Citando, ovviamente, i numeri riportati dal ministero della Difesa.