Anche la ministra Santanché sembra essersi arresa alla chiamata a riferire in parlamento. Molte voci nella maggioranza vorrebbero la ministra già in questa settimana in parlamento per riferire.
Da quando è uscita la puntata di Report il caso si è montato piano piano, prima il web, poi i giornali infine anche una petizione. Alla fine non ha potuto che raggiungere la scrivania della premier Meloni.
Hanno storto il naso quasi tutti. Dalle opposizioni la richiesta di dimissioni è stata pressocché univoca. Nella maggioranza in un primo momento tutti hanno cercato di costruire una prima difesa d'ufficio, che però pian piano ha lasciato spazio ad una richiesta di spiegazioni in aula.
Sono le parole del vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè di Forza Italia, in una intervista a la Repubblica, che bene raccontano la posizioni degli orfani di Berlusconi.
L'onorevole Mulé non è certo il primo degli alleati a chiedere spiegazioni, il ministro Salvini aveva immediatamente colto al balzo l'occasione per sferrare un piccolo colpo alla leadership di Giorgia Meloni.
Ed è proprio questo fianco scoperto lasciato a Salvini che sembra aver fatto imbestialire la premier Meloni. All'inquilina di Palazzo Chigi non va proprio giù che proprio una dei suoi colonnelli più fidati possa diventare la crepa su cui crolla la sua forza politica.
Quella crepa potrebbe mettere in pericolo gli equilibri che precariamente sostengono il ruolo maggioritario di FDI nella coalizione di governo? Sarà la Santanché il perfetto mirino per una Lega scontenta e Forza Italia in affanno?