Atletica, Marcell Jacobs sull'infortunio: "Sto facendo terapie dolorose"

L'ultimo infortunio di Marcell Jacobs ha seriamente compromesso un 2023 davvero difficile per il campione azzurro. Dopo aver dovuto rinunciare ai Giochi Europei, infatti, il velocista originario di El Paso rischia di dover alzare bandiera bianca anche ai prossimi Mondiali di Budapest. Eppure, lo spirito da guerriero di Jacobs lo porta a non mollare mai nonostante un percorso di terapie molto doloroso.

È questa la sintesi delle sue ultime Stories sui social in cui Marcell ha provato a raccontare le fasi delicate di questo momento della sua carriera; innanzitutto, non manca il consueto ringraziamento ai suoi fan che alleggeriscono alcune critiche spesso troppo severe:

Volevo innanzitutto ringraziarvi per i messaggi di incoraggiamento che mi avete mandato, mi hanno fatto grande piacere dandomi la carica e l’energia di cui avevo bisogno. In tutto questo periodo sono rimasto sul pezzo, ho fatto quello che dovevo fare.

Marcell Jacobs sull'infortunio: "Tutto procede nella maniera migliore"

Continuando nel messaggio raccolto sui suoi social, Jacobs ha comunque ritrovato la grinta per lanciare un messaggio di speranza in vista dei Mondiali di Budapest. Parlando di quanto fatto finora per recuperare dal suo acciacco fisico, il velocista azzurro ha spiegato che nonostante il percorso terapeutico doloroso ci sono già ottimi risultati per poter ben sperare in vista del futuro.

Ecco le sue parole:

Ho fatto delle terapie che sono state abbastanza dolorose per poter recuperare il prima possibile. Tutto procede nella maniera migliore, stiamo lavorando bene e non vedo l’ora di tornare in pista e gareggiare in vista del Mondiale. Presto torneremo a divertirci insieme

Insomma, i presupposti per veder ancora una volta l'azzurro brillare sulle piste di atletica ci sono tutti; certamente ci sarà da valutare il livello di preparazione che riuscirà a raggiungere prima dell'inizio della competizione. Intanto, il suo messaggio appare comunque come un grido di speranza che tutta l'atletica azzurra non vedeva l'ora di accogliere.