In una triste giornata, la capitale italiana saluta uno dei suoi più devoti e rispettati servitori pubblici, Maurizio Pucci. Famoso per il suo coinvolgimento di lunga data nella gestione degli affari della città, Pucci è scomparso all'età di 69 anni, lasciando un vuoto nel tessuto politico e amministrativo di Roma. Nello specifico, Pucci è scomparso nella notte tra martedì 27 e mercoledì 28 giugno. Da quel che si apprende da Il Messaggero era malato da tempo. Andiamo a vedere chi è Maurizio Pucci, definito spesso l’uomo dei Giubilei.
Nella sua lunga carriera, Pucci ha servito con passione e competenza la città di Roma, occupando varie posizioni chiave nell'amministrazione capitolina. Da coordinatore funzionale per i servizi di accoglienza legati all'Anno Santo durante il Giubileo 2025, alla sua carica come assessore ai Lavori Pubblici tra il 2014 e il 2015, fino al suo incarico come direttore generale ad interim dell'Ama, la municipalizzata dei rifiuti, tra il 2021 e il 2022.
Pucci aveva una connessione speciale con il Giubileo, avendo servito come coordinatore funzionale per i servizi di accoglienza durante il Giubileo del 2000 sotto la guida di Francesco Rutelli. Questa esperienza gli è servita per assumere un ruolo simile nel Giubileo 2025, durante il quale il sindaco Roberto Gualtieri ha fortemente voluto la sua presenza.
Pucci non si è fermato ai compiti legati al Giubileo. Dal 2014 al 2015, ha assunto l'incarico di assessore ai Lavori Pubblici, gestendo con efficacia le problematiche infrastrutturali della città durante il mandato di Ignazio Marino. La sua efficacia gli ha garantito un posto nell'Ama, dove ha poi assunto il ruolo di direttore generale ad interim.
La sua leadership pragmatica e l'innegabile competenza amministrativa hanno lasciato un'impronta indelebile sulla città di Roma. Pucci ha saputo gestire i suoi incarichi con un approccio versatile ed equilibrato, ponendo sempre l'interesse pubblico al primo posto. Questa qualità lo ha reso un punto di riferimento per la comunità romana, un baluardo di stabilità e saggezza in tempi turbolenti.
La scomparsa di Pucci lascia un vuoto significativo nell'amministrazione romana. I suoi colleghi e la comunità più ampia lo ricordano come un personaggio centrale, le cui competenze e visione hanno contribuito a plasmare la città che conosciamo oggi. Molti hanno sottolineato la sua capacità di collaborare efficacemente con una vasta gamma di stakeholder, dalla politica alla società civile, mantenendo sempre l'integrità e la trasparenza nelle sue azioni.
Coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere e lavorare con Pucci lo ricordano come un amico leale e generoso. Goffredo Bettini, un collega di lunga data, lo descrive così:
Maurizio è stato un ottimista, un tenace, un generoso fino all’ingenuità. Mi è stato amico per quarant’anni. L’ho sempre trovato al mio fianco. Leale come pochi, ma mai accasato a una corrente, tantomeno la mia che non ho mai promosso. Piuttosto a disposizione senza esitazioni del PD, delle istituzioni, dele aziende di cui è stato dirigente. Dotato di una forte intelligenza politica e di una cultura autodidatta a largo raggio, il campo in cui era veramente un genio era quello dell’amministrazione pubblica. Pratico e decisionista, realistico ed equilibrato, è stato un vero artigiano dele cose belle.
Anche il consigliere regionale Alessio D’Amato ha voluto ricordare la figura di Maurizio Pucci con una nota
Un uomo leale e servitore instancabile delle istituzioni pubbliche, a cui negli anni ha saputo dare un contributo prezioso. Che la terra ti sia lieve.
Infine, il gruppo PD di Roma lo ha definito una persona, un politico e un amministratore di valore, ma soprattutto, quasi a fare eco alle parole di D’Amato, un uomo instancabile.