Arriva forte la condanna del mondo mussulmano al gesto inqualificabile avvenuto ieri in Svezia dove un uomo di origine irachena ha prima preso a calci e poi bruciato una copia del Corano, libro sacro dell'Islam.
Non è certo la prima volta che la 'liberale' Svezia salti alle cronache per decisioni che provocano reazioni scomposte, già in aprile la corte svedese aveva scritto come non fosse illegale bruciare il Corano.
La condanna più dura arriva dal governo iraniano che attraverso le parole del portavoce del ministero degli Esteri iraniano Naser Kanani, citato dall'agenzia di stampa ufficiale IRNA.
Ieri nel mondo mussulmano si celebrava la Festa del Sacrificio di Abramo, la cosiddetta Eid-al-Adha, e il gesto fatto proprio in questa importante giornata non ha fatto altro che inasprire le reazioni dei credenti.
Tutti le comunità mussulmane in giro per il mondo hanno condannato il gesto messaggi di indignazione sono arrivati dai governi della Turchia, Egitto, Giordania, Marocco. Proprio quest'ultimo ha deciso di richiamare a Rabat il proprio ambasciatore in Svezia.
L'evento è stato partecipato, circa 200 le persone che hanno assistito, compresa una forte presenza della polizia. Il tutto si svolto senza gravi incidenti ma la stessa politica svedese ha condannato fortemente l'idea di poter bruciare un testo sacro. Il primo ministro svedese Ulf Kristersson ha definito l'evento una "provocazione" e ha ammesso che era "legale ma non appropriato".
— Stefania (@Stefani01094983) June 28, 2023