È stato il caso politico che ha fatto da sfondo alla tragedia umana del nubifragio che ha devastato, tra le altre regioni, l’Emilia-Romagna. Stiamo parlando della nomina del Commissario occupante della ripresa della zona colpita. Le visioni erano sostanzialmente due: quella di affidarla a chi è di casa, quindi il governatore Emiliano-Romagnolo Stefano Bonaccini, oppure ad una figura esterna. Il governo ha fatto capire, fin dal primo giorno, di caldeggiare questa seconda ipotesi. Sono stati diversi gli scontri a distanza tra Bonaccini e gli esponenti dell’esecutivo, in primis il Vicepremier Matteo Salvini. Il governo, alla fine, ha optato per portare avanti il proprio convincimento. È di pochi giorni fa, infatti, la nomina ufficiale di un commissario per la ripresa dell’Emilia-Romagna: è il generale Francesco Paolo Figliuolo.
Francesco Paolo Figliuolo è un Generale e funzionario italiano al vertice del Comando operativo interforze e dello Stato Maggiore della Difesa. Nato a Potenza nel 1961, attualmente residente a Torino, ha trascorso una vita nelle istituzioni italiane venendo insignito da numerose onorificenze al valore, come quella di Cavaliere dell’Ordine o della Croce d’Oro al Merito dell’Esercito. È noto alle cronache nostrane, tra le altre cose, per essere stato già il Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure sanitarie di contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19. Fu scelto da Mario Draghi, Presidente del Consiglio dei Ministri dal 13 febbraio 2021 al 22 ottobre 2022, per sostituite il precedente Commissario – scelto dal governo Conte II – Domenico Arcuri. A lui è affidata, ora, la gestione di un’altra situazione di crisi del nostro Pese: la ripresa dell’Emilia-Romagna terra maggiormente colpita, tra le altre, dall’emergenza alluvione.
Il Presidente Stefano Bonaccini non le manda a dire ed è intervenuto, a più riprese, per criticare la decisione del governo. Lo ha fatto con un intervento, non ultimo, sull’edizione odierna de La Stampa. In una intervista di Alessandro Di Matteo, Bonaccini si dice umiliato ed accusa il governo di aver confuso il piano istituzionale con quello politico. Secondo lui, infatti, il punto sarebbe stato quello di fornire un no aprioristico all’Emilia-Romagna, senza che vi fosse una riflessione nel merito della questione. Le sue parole:
Tuttavia:
La critica principale sembra essere indirizzata alla Lega. Non a caso poi, durante l’intervista, viene tirato in ballo il leghista Crippa che è stato, nelle settimane addietro, molto critico con Bonaccini. Il Presidente risponde così:
Secondo Stefano Bonaccini questo passaggio ha fornito la riprova della necessità di rinvigorire il tono dell’opposizione del Partito Democratico. Il governatore dell’Emilia-Romagna, in questo senso, ha detto: