Proseguono le ricerche di Kata, la bimba scomparsa a Firenze: le forze dell'ordine stanno operando nuove perquisizioni nella zona dell'hotel Astor. Le operazioni dei carabinieri sono in corso dalla mattinata di oggi, giovedì 29 giugno.
Le indagini, disposte dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli, coordinatore della Direzione distrettuale antimafia, e dal pubblico ministero Christine Von Borries, si stanno focalizzando su alcuni locali vicini all'ex albergo. I militari, in particolare, hanno perquisito i garage di un condominio di via Monteverdi, confinante con il luogo della sparizione di Kataleya.
Presenti anche i membri della scientifica, che stanno analizzando i box e una vicina cabina dell'Enel.
Secondo quanto riportato dall'AdnKronos, gli investigatori avrebbero posto sotto la loro lente d'ingrandimento i locali di una ditta adiacente al cortile dell'ex hotel.
Gestita da due fratelli italiani, la ditta potrebbe essere stata il nascondiglio dei rapitori subito dopo aver rapito la bimba peruviana. I carabinieri fanno sapere di aver perquisito i due fratelli, sottolineando che non sono, almeno per il momento, indagati dalla Procura.
C'è attesa, intanto, per i risultati delle analisi del Dna prelevato dalle 150 persone che vivevano nell'ex hotel Astor, comparato con quello recuperato dallo spazzolino da denti della bambina. L'obiettivo è quello di tentare di inchiodare il rapitore prima che questi possa cercare riparo all'estero.
La sensazione, tuttavia, è che si brancoli ancora nel buio nelle ricerche della piccola Mia Kataleya Chiclio Alvarez, svanita nel nulla ormai venti giorni fa. Nel frattempo i genitori, in un ultimo, disperato tentativo, si sono rivolti a tutta la popolazione toscana durante la trasmissione Rai "Chi l'ha visto?".
Il programma televisivo ha provato a ripercorrere, attraverso testimonianze e video, le ultime ore della bambina nello stabile. Alla fine l'appello della madre e del padre di Kata.
Intanto, durante il Question Time di ieri al Senato, il ministro della Giustizia Carlo Nordio è tornato sull'argomento, difendendo il governo dai presunti ritardi nel sequestro dell'immobile occupato.
Sul resto delle indagini Nordio annuncia una "doverosa astensione".