Dopo l’approvazione del testo in Aula alla Camera con 154 sì, 82 no e 12 astenuti, il decreto lavoro è legge. Varato dal Consiglio dei Ministri nella data simbolica del 1 maggio, contiene importanti novità per il settore dell'occupazione. Martedì scorso la stessa Aula aveva approvato la fiducia posta dal Governo sul testo, che aveva già ricevuto il via libera da parte del Senato. Tra le modifiche più importanti alla legislazione vigente l'abolizione del reddito di cittadinanza, il taglio del cuneo fiscale e le modifiche relative ai contratti a tempo determinato, nonché la proroga del lavoro agile.
Il decreto lavoro è legge. Tra le importanti novità contenute nel nuovo testo c'è l'abolizione del reddito di cittadinanza e la trasformazione della misura assistenziale in "reddito di inclusione", la cui platea è stata estesa. Si tratta di un assegno che sarà erogato attraverso una carta ricaricabile mensilmente. Il decreto stabilisce che il beneficiario sarà tenuto ad accettare le offerte di lavoro a tempo indeterminato se si trovano entro 80 km dalla propria residenza. E' stata poi prevista la proroga dello smart working per i lavoratori fragili e genitori di figli under 14, nel settore privato fino al 31 dicembre 2023 e nel settore pubblico fino al 30 settembre 2023.
Ci sono importanti novità che riguardano i contratti subordinati a termine. Entro i primi 12 mesi saranno infatti prorogabili o rinnovabili senza necessità di causale, che sarà necessaria poi per i successivi prolungamenti. All'interno del decreto anche un ulteriore taglio del cuneo fiscale, previsto per 4 punti. Cambia anche la legislazione sui così detti Fringe Benefit, la soglia esentasse concessi dal datore di lavoro si innalza, ma solo per i genitori o comunque dipendenti con figli a carico. Il decreto aggiunge poi risorse per chi risulta vittima di infortuni sul lavoro e per alcune categorie occupazionali, infine prevede importanti bonus per il lavoratori del turismo, chiamato Bonus estate.
"Un decreto lavoro che aumenta la precarietà e impoverisce chi è già povero. Così aveva voluto festeggiare il primo maggio il governo Meloni. E oggi diventa legge un provvedimento ingiusto e iniquo che cancella il reddito di cittadinanza, liberalizza i contratti a termine e allarga l’uso dei voucher" commenta la Capo gruppo del Partito alla Camera Chiara Braga, critiche a pioggia a anche da parte degli esponenti del Movimento Cinque Stelle.